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Mi congratulo con tutti i membri dell’associazione per il lavoro svolto in questi 20 anni e condivido il desiderio comune di ricordare alcune tappe del passato per ciò che il futuro porterà, la rete per tutti, i diritti degli utenti, i giovani, la cultura, augurandosi che il nostro paese, dopo questa emergenza, ne esca rafforzato e finalmente possa essere al passo “digitale” con gli altri paesi europei. Eravamo pronti, consapevoli che avremmo potuto ricordare insieme la storia della nostra associazione. Ma per i motivi che conosciamo non è stato possibile festeggiare. Avevamo pensato ad una serie di incontri per celebrare i 20 anni, non solo per ricordare l’impegno profuso, ma per far tesoro dell’esperienza e guardare avanti alle nuove generazioni. Rimandato pure l’evento centrale del 2020 per il lancio del libro “Il valore della carta dei diritti di internet”, che si doveva tenere a Napoli. Ci vedremo l'anno prossimo, con tante novità e voglia di fare. 

 
Un ringraziamento va ai soci Laura Abba e Angelo Alù, che
mi hanno seguito nella stesura del presente lavoro.

Indice

 
2. PRIORITÀ: Cultura – Tecnologia  - Diritti – Politica - Giovani
 
3. LA NOSTRA STORIA: Nascita – Soci e partner sostenitori - Presidenti – Membri del Consiglio - I Quaderni dell’Internet Italiano – Il dialogo multistakeholder  - Il Valore della carta dei  diritti - Osservatorio Giovani e Internet.
 
 

1. VENTI ANNI

Durante questo ventennio la Rete è cambiata profondamente, manifestando anche un preoccupante “lato oscuro”  a causa del progressivo emergere di insidie e pericoli per i diritti degli utenti esposti a forme di controllo e a possibili violazioni della privacy che, in parte, sembrano andare in una direzione di involuzione dell’ecosistema di Internet rispetto ai principi fondanti l’origine embrionale del suo sviluppo, basato sull’apertura, inclusività, trasparenza e sicurezza dell’ambiente digitale. Senza dubbio sono tuttoggi indiscutibili i benefici legati alle potenzialità divulgative di Internet rese possibili dal generale accesso ad una straordinaria quantità di risorse disponibili online, ma al contempo si assiste ad una serie crescente di criticità e deficit di tutela nell'ambito di rilevanti problemi regolatori della Rete, da sempre al centro di un variegato dibattito internazionale sul governo di Internet, che sembra stia però perdendo progressivamente incidenza e consistenza, rispetto ai gloriosi anni passati, cedendo il passo al primato di dominanti poteri economici destinati a dettare le “regole del gioco” applicabili a Internet. Si assiste ad una ridefinizione dei rapporti di forza tra gli attori partecipanti al processo decisionale della governance digitale per l’elaborazione di politiche concrete sul futuro della Rete: gli Stati non sono più centrali in tali dinamiche e il ruolo della società civile tende ad assumere una valenza meramente simbolica senza capacità di influenzare tali meccanismi decisionali. Il tutto è ulteriormente aggravato dal diffuso livello di analfabetismo digitale che pone larga parte della popolazione mondiale (e italiana) in una condizione grave di divario digitale cognitivo (senza considerare le ulteriori implicazioni negative legate al cronico ritardo infrastrutturale ancora oggi riscontrabile in large aree geografiche – specie rurali – a livello globale). In mancanza di una consapevolezza minima sull’uso efficace delle tecnologie – che soltanto il possesso di una cultura digitale di base è in grado di assicurare – le persone non possono sfruttare appieno i vantaggi offerti dalla Rete, subendo invece tutti gli effetti collaterali che si manifestano nel cyberspazio in termini di minacce, pericoli e illeciti con gravi ripercussioni negative sul corretto esercizio di fondamentali diritti configurabili nella loro essenziale dimensione digitale. Tutto ciò può rappresentare un rilevante fattore di esclusione sociale che alimenta il sorgere di discriminazioni su larga scala precludendo agli individui la possibilità di assumere uno status di cittadinanza cosciente ed effettiva con l’avvento dell’era digitale, con l’ulteriore pregiudizio costituito da un’inesorabile inabilità occupazionale causata dalla mancanza di competenze specialistiche ICT sempre più richieste dal mercato del lavoro attuale e ancor di più in una prospettiva di medio-lungo termine, ove l’assenza di cultura digitale provocherà disoccupazione e discriminazione. Ecco perché, oggi più che mai, è importante rivitalizzare il ruolo della nostra organizzazione, come punto di riferimento a presidio dei valori sani e genuini della Rete, promossi, difesi e condivisi lungo un intenso percorso costruito negli anni attraverso il quale si è affermata la nostra storica identità di principi in modo credibile, autorevole ed affidabile grazie alla ricerca di un costante approccio sinergico di collaborazione con il settore pubblico e privato, il mondo accademico e la società civile mediante forme di condivisione bottom-up sempre orientate a stimolare la più ampia partecipazione dal basso di qualsivoglia contributo attivo proposto per rafforzare la nostra missione. La sfida principale è valorizzare il dialogo intergenerazionale, aumentando lo spazio d’azione riservato ai giovani “nativi digitali” che saranno chiamati a sviluppare il futuro ecosistema della Rete nei prossimi decenni con un ruolo decisivo per favorire la rigenerazione del governo di Internet, i cui processi attuali sembrano in tendenziale declino destinato ad amplificare la crisi in corso. Serve uno “shock” complessivo del sistema. Solo così si potrà stimolare l’avvio di una nuova fase evolutiva che, senza disperdere lo straordinario patrimonio di contenuti raccolti nel corso degli anni, sia in grado di affermare, in nome di un vero e proprio “ritorno al futuro”, il riconoscimento dei principi fondamentali di inclusione, accessibilità, sicurezza e apertura della Rete nell’ambito di una società digitale equa e trasparente.

2. PRIORITÀ

La Internet Society Italia, in linea con la “mission” generale dell’omonima organizzazione globale, si concentra su cinque aree, tutte estremamente rilevanti per il paese: cultura, tecnologia, diritti, politica e giovani.  Vediamo tutte e cinque le aree e come lavoriamo insieme alla nostra casa madre.

Cultura

La Internet Society lavora alla costruzione di capacità in tutto il mondo, e il lavoro di Internet Society Italia in questo settore è stato direttamente collegato alla promozione della conoscenza, dell’uso e dello sviluppo tecnologico, culturale, sociale ed economico del sistema Internet attraverso formazione, pubblicazioni, relazioni, interventi a convegni e la organizzazione di eventi. L'obiettivo che ci siamo dati è duplice: diffondere la conoscenza dentro e fuori dal circolo degli addetti ai lavori e contribuire secondo un approccio aperto ed inclusivo.

Tecnologia

L'area tecnologica di Internet Society è ben nota per il suo ruolo di principale sostenitore finanziario dell'IETF (Internet Engineering Task Force), a livello nazionale abbiamo nel tempo proposto approfondimenti di carattere tecnico sulle sfide della rete e sulle prospettive verso l'Internet del futuro. Gli argomenti trattati si legano ad importanti temi come la gestione delle risorse critiche (transizione da IPv4 a IPv6), la sicurezza e l'apertura della rete (neutralità, reti sociali).

Diritti

Nell’agenda di Internet il tema delle libertà e dei diritti ha assunto una visibilità sempre più netta e si è diffusa la consapevolezza della necessità di regole comuni volte ad evitare le crescenti violazioni in rete di diritti fondamentali, in particolare di quelli riguardanti la libertà di manifestazione del pensiero e la tutela dei dati personali. Il problema non è che abbiamo bisogno di nuovi diritti a causa di Internet, ma che dobbiamo rafforzare i diritti esistenti perché Internet ha dimostrato quanto possano essere fragili quando vengono introdotte nuove tecnologie o nuovi modelli economici. I diritti fondamentali sono alla base della visione che "Internet è per tutti". Internet Society sostiene con convinzione ogni sforzo comune per garantire il rispetto di questi diritti in Rete.

Politica

L'area delle politiche Internet di Internet Society include la collaborazione con i governi, le autorità di regolamentazione e altri stakeholder per avere politiche per un Internet aperto, connesso a livello globale e sicuro. Con passione e grande esperienza membri della Internet Society Italia si sono spesi per rendere più consapevole il paese dei complessi aspetti organizzativi del governo di Internet.  Anche grazie a questi autorevoli contenuti, l’Italia ebbe un ruolo di primo piano portando l’idea della Costituzione di Internet. Non fu un risultato caduto dall’alto, ma il frutto di un lavoro conforme alla natura della Rete, mediante un dialogo continuo con le parti interessate, secondo un processo bottom/up.

Giovani

I giovani sono la prima generazione di adulti che cresce senza conoscere un mondo senza Internet. Eppure, quando si tratta di discussioni sul futuro della rete e della sua governance, la maggior parte di loro non è al tavolo delle trattative. La Internet Society da anni investe in progetti per cambiare questa situazione. Internet Society Italia ha creato l’Osservatorio Giovani con giovani innovatori che hanno avuto la possibilità di interagire con i leaders a livello nazionale ed internazionale. Queste interazioni si sono rivelate una grande esperienza per tutti, giovani e meno giovani.

3. LA NOSTRA STORIA

Nascita

chapter della Internet Society rappresentano le comunità locali. Cominciarono ad essere costituiti dal 1994. Per la attivazione di un chapter era necessario presentare un gruppo di almeno 25 soci individuali già iscritti alla casa madre Internet Society, sottoscrittori di una bozza di statuto per un chapter locale conforme a determinati principi. Un primo tentativo di promozione del chapter italiano iniziò nel 1998 con due iniziative: una promossa dell’Università di Cassino, la seconda da un gruppo di Cagliari comprendente il CRS4. Nel luglio dello stesso anno fu Mario Chiari, pubblicista interessato all’Internet, a rendersi disponibile, secondo le procedure di Internet Society, ad assumere il ruolo di proposing party per la costituzione dell'Italy Chapter di Internet Society, e come tale iniziò a mettersi in contatto con gli altri connazionali della Internet Society, in particolare sollecitando e ricevendo la pronta adesione di Stefano Trumpy al tempo Chair dell'Advisory Board della Internet Society. Trumpy coinvolse da subito l'Istituto di Applicazioni Telematiche (ex CNUCE) del CNR. Si trattava di costituire una organizzazione senza scopi di lucro, che operasse esclusivamente per scopi di aggiornamento scientifico, di arricchimento professionale e per diffondere la cultura di Internet ed un suo uso corretto a livello nazionale. Registrato il dominio “isoc.it”, venne definito lo statuto e discussa la missione del Chapter. Nella primavera 1999 la richiesta di riconoscimento del Chapter venne sottoposta a Ole Jacobsen, Vice Presidente dei Chapters di Internet Society, in occasione della conferenza INET 1999; il riconoscimento sarà poi concesso il 29 Giugno 1999. La riunione costitutiva del Chapter italiano si svolse a Firenze il 17 Marzo 2000 presso la sede della DADA S.p.a. . Alla presenza del Notaio Piccinini di Firenze, i presenti soci fondatori sottoscrivono l'atto costitutivo dell'associazione, lo statuto ed eleggono le cariche direttive. La sezione è finalmente operativa e prende nome “Società Internet”. Successivamente si approva di utilizzare nel logo dell'associazione il riferimento alla “casa madre” ISOC inserendo il testo: "ISOC - Italia" e da allora la associazione è comunemente detta ISOC ITALIA.

C’è un legame stretto tra la nascita della Internet Society Italia e l’arrivo di Internet in Italia. Ve lo abbiamo raccontato nel libro di Arturo Di Corinto e Laura Abba: IL FUTURO TRENT’ANNI FA: … un pugno di visionari, ingegneri, hacker, cantastorie, che da allora non ha mai smesso di credere di poter creare nel cyberspazio una civiltà della mente. E di forgiare “un futuro più giusto e più ricco per l’intera umanità costruito sulla collaborazione e non sulla competizione, sulla conoscenza libera ed aperta e su quel formidabile strumento di diffusione” che è la Rete. “Oggi Internet non è più così. – ci dice Vinton Cerf intervistato - Ci sono mondi chiusi: Apple, Facebook, Google … “Cosa accadrà nel futuro? “Fin dagli albori c’è sempre stata una pressione degli utenti per non avere muri e barriere. Internet è nata così, e il web serviva a questo. Ma a un certo punto c’erano così tante informazioni in rete che nessuno trovava nulla. Ed è nato Google. Poi è arrivato Facebook. E infine il mobile, cioè una rete fatta soprattutto di app che non comunicano fra loro. Come Facebook che è un mondo chiuso dove devi registrarti e tendi a non uscire più. E quindi i muri che noi avevamo cercato di abbattere in un certo senso sono tornati. Ma io credo che non durerà, anzi ne sono convinto. Crolleranno, non le aziende, le barriere. E sai perché? Perché le persone vogliono essere libere e non confinate in una stanza per quanto bella. Sì, Internet tornerà quella che avevamo immaginato.”  

Sembra quasi un sogno, ma vogliamo credere all’amico Vinton Cerf.

Soci e partner sostenitori

Chissà se i fondatori pensavano che il loro impegno avrebbe nel tempo interessato molte persone volenterose a far sì di ritrovarsi qui a festeggiare 20 anni di crescente partecipazione attiva. E quello che più ci preme oggi è dare continuità; per questo ci siamo imposti di guardare ai giovani che man mano si sono avvicinati e sono gradualmente cresciuti con la guida protettrice dei più esperti, maturando esperienza, spesso risultando nuovi protagonisti. A rendere possibile ciò sono stati numerosi soci e partner sostenitori, che nel corso di tutti questi anni ci hanno sostenuto e ancora ad oggi ci sono a fianco: grazie a tutti quelli che si adoperano per lo sviluppo della nostra missione sociale.

Presidenti

L'assemblea del 24 maggio 2018 ha nominato Presidente Alessandro Berni. Classe 1967, laurea in Ingegneria Elettronica all'Università di Genova, Master of Science in Information Security alla Royal Holloway University of London, funzionario internazionale presso la NATO Science & Technology Organization (STO) opera presso il Centro Ricerche NATO della Spezia, dove oggi è Chief Information Officer. 

Il Presidente è il portavoce ed il rappresentante legale di  Internet Society Italia, agisce come liasion con Internet Society International Headquarters e con le altre sezioni (Chapters) di Internet Society, presiede il Consiglio e coordina il lavoro degli Organi dell’associazione. Il Presidente è eletto tra i soci, dura in carica tre anni ed è rieleggibile.  Stefano Trumpy è stato il primo Presidente eletto il 17 marzo 2000, e da quella data ha mantenuto la carica sino al 2018. Nella stessa seduta del 24 maggio 2018 l’Assemblea ha assegnato a Stefano la carica di Presidente onorario, per aver svolto il ruolo di Presidente sin dalla fondazione dell'associazione. 

Membri del Consiglio

2000 Presidente: Stefano Trumpy. Membri: Mario Chiari, Ernesto Damiani, Luca Delgrossi, Matteo Fici, Emanuele Mancuso, Gianfranco Mascari. 

2001 Presidente: Stefano Trumpy. Membri: Mario Chiari, Ernesto Damiani, Luca Delgrossi, Adriana Lazzaroni, Gianfranco Mascari, Vincenzo Viscuso. 

2003  Presidente: Stefano Trumpy. Membri: Laura Abba, Vittorio Bertola, Mario Chiari, Giorgio Giunchi, Giampaolo Bonora, Mario Chiari, Enzo Fogliani, Andrea Mazzucchi, Vincenzo Viscuso.

2004 Presidente: Stefano Trumpy. Membri: Laura Abba, Vittorio Bertola, Giorgio Giunchi, Enzo Fogliani, Andrea Mazzucchi, Gian Carlo Ariosto, Remo Tabanelli, Vincenzo Viscuso. 

2006 Presidente: Stefano Trumpy. Membri: Laura Abba, Tullio Andreatta, Alessandro Berni, Vittorio Bertola, Enzo Fogliani, Alessandro Nicotra, Francesco Orlando, Leone Randazzo. 

2009 Presidente: Stefano Trumpy. Membri: Laura Abba, Alessandro Berni, Stefano Giordano, Enzo Fogliani, Alessandro Nicotra, Remo Tabanelli.

2012 Presidente: Stefano Trumpy. Membri: Laura Abba, Alessandro Berni, Enzo Fogliani, Stefano Giordano, Joy Marino, Alessandro Nicostra, Valeria Rossi e Remo Tabanelli. 

2015 Presidente: Stefano Trumpy. Membri: Laura Abba, Alessandro Berni, Enzo Fogliani, Joy Marino, Stefania Milan, Alessandro Nicotra, Valeria Rossi. 

2018 Presidente: Alessandro Berni. Membri: Laura Abba, Angelo Alú, Stefano Giordano, Enzo Fogliani, Alessandro Nicotra (dal 7 luglio 2020), Gabriella Paolini, Pasquale Popolizio, Enzo Puliatti (sino al 5 maggio 2020).

 

I Quaderni dell’Internet Italiano

Su iniziativa di Giorgio Giunchi, la Internet Society Italia ha sponsorizzato i “Quaderni dell’Internet italiano”, un’iniziativa, risultata di grande successo per far conoscere i vari aspetti che caratterizzano la Rete e le sue interazioni con la realtà italiana. Gli autori dei contributi sono persone di spicco del settore che, indipendentemente dal loro background, hanno competenze in prima persona o hanno dimostrato autorevolezza sui temi trattati. Nel giugno 2016 Giorgio ci ha lasciato, per sempre. Aveva “lavorato per la crescita di Internet in Italia. Per la diffusione di una vera cultura digitale. Per la rivoluzione, per la rivoluzione bella e pacifica che in tanti fra noi sognano. Era un rivoluzionario.” Quando Riccardo Luna divenne Digital Champion condivise con Giorgio l’idea di creare una rete di campioni digitali e infatti Giorgio divenne uno dei tre garanti dell’associazione, con Flavia Marzano e Giorgio Ventre.  Ci ha lasciato un sogno da concretizzare: quello di creare l’archivio che avrebbe voluto fare con la Internet Society italiana. Lui aveva raccolto nel suo sito documenti, fotografie e interviste, molte fatte da lui stesso. Un tesoro che ha raccolto per tutti noi, che sino ad ora non siamo riusciti a valorizzare. Male!
 
La rete contro lo spam: che cos’è, come combatterlo
Anno 2004. Contributi di: Caludio Allocchio, Cosimo Comella, Francesco Tortorelli, Francesco Orlando, Furio Ercolessi, Gigliola Cataldo, Giorgio Giunchi, Giovanni Buttarelli, Laura Abba, Marco Negri, Maurizio Codogno, Raimondo Bruschi, Stefano Rodotà, Stefano Trumpy, Tullio Andreatta.
 
Anno: 2005. Contributi di: Alberto Tripi, Antonella Galdi, Antonio Palmieri, Enzo Valente, Fiorello Cortiana, Francesco Orlando, Giandomenico Magliano, Giorgio Giunchi, Giuseppe Crippa, Laura Abba, Lucio Stanca, Luisa Franchina, Paolo Gentiloni, Stefano Gatti, Stefano Trumpy, Vinton Cerf, Vittorio Bertola, Vittorio Pessina. 
 
Aspetti Giuridici di Internet
Anno: 2007. Contributi di: Alessandro Nicotra, Andrea Maggipinto, Andrea Monti, Antonio Anselmo Martino, Antonio Martino, Ban Ki Moon, Carlo Cosmatos, Davide Merlitti, Enzo Fogliani, Francesco Celentano, Francesco Pizzetti, Fulvio Sarzana di Sant’Ippolito, Gerardo Antonio Cavaliere, Giovanni Pascuzzi, Laura Abba, Laurent Manderieux, Manlio Cammarata. Michele Iaselli, Stefano Rodotà, Stefano Trumpy, Tullio Padovani.
 

Verso la costituzione del Internet Governance Forum Italia
Anno: 2008. Contributi di: Beatrice Magnolfi, Carlo Cosmatos, Enrico Gregori, Laura Abba, Lucio Stanca, Luigi Nicolais, Luigi Vimercati, Pier Ferdinando Casini, Stefano Rodotà, Stefano Trumpy, Vittorio Bertola.
 

Rete Internet le sfide di oggi le prospettive di domani
Anno: 2010. Contributi di: Alessandro Berni, Claudia Battista, Diego Merani, Domenico Laforenza, Enzo Valente, Henk Sips, Johan Pouwelse , Marco Sommani, Paweł Garbacki, Stefano Giordano , Stefano Trumpy, Vittorio Bertola.
 

Happy birthday Internet Society
Anno: 2012. Contributi di: Abraham Gebrehiwot, Adriana Lazzaroni, Alessandro Berni
Angelo Raffaele Meo, Antonio Blasco Bonito, Bob Kahn, Claudio Allocchio,  Daniele Vannozzi, Enzo Valente, Enzo Puliatti, Franco Filippazzi, Gianfranco Capriz, Gianni Degli Antoni, Giorgio Giunchi, Joy Marino, Laura Abba, Luciano Lenzini, Lyman Chapin, Marco Sommani, Stefano Trumpy, Stefano Giordano, Stefano Quintarelli, Valeria Rossi, Vint Cerf.
 

E-democracy
Anno: 2014. Contributi di: Alfonso Fuggetta, Angelo Raffaele Meo, Antonio A. Martino, Antonio Palmieri, Arturo Di Corinto, Enzo Valente, Fabio Chiusi, Franco Filippazzi, Gianfranco Capriz, Gianni Degli Antoni, Gianroberto Casaleggio, Giorgio Giunchi, Guido Scorza, Joy Marino, Juan Carlos De Martin, Laura Abba, Luca De Biase, Luciano Gallino, Piero Bassetti, Riccardo Luna, Rosa Maria Di Giorgi, Stefania Milan, Stefano Quintarelli, Stefano Rodotà, Stefano Trumpy, Vittorio Bertola. 
 

Il dialogo multistakeholder

Quando nel 2005 ai lavori del Worl Summit on Information Society la comunità della rete giunse alla conclusione che sarebbe stato meritorio impegnarsi per rafforzare il dialogo tra tutte le parti interessate alla definizione delle politiche di sviluppo dell’ecosistema della Rete, siamo stati in prima linea affinchè le pratiche della governance di Internet evolvessero verso processi di cooperazione multilaterali, a livello nazionale ed internazionale. Abbiamo seguito l’Internet Governance Forum in tutte le sue tappe evolutive, dalla costituzione nel 2006. Grazie all’incessante impegno di numerosi soci, dal  2008 si sono intensificate le iniziative della nostra associazione  dirette a realizzare il progressivo sviluppo evolutivo della governance della Rete in Italia. Il primo incontro preliminare dell’IGF Italia fu curato dalla Internet Society Italia in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), e si svolse  a Roma il 19 maggio 2008 con la partecipazione di rappresentanti del governo, del settore privato e della Società Civile.  L’evento, che accoglieva l’invito del Parlamento Europeo ad organizzare degli IGF nazionali, ha riunito per la prima volta la comunità italiana della Rete per dibattere sui temi propri dell’IGF globale (programma e video). Lo stesso giorno fu pubblicato il quaderno dell’Internet italiano dal titolo “Verso la costituzione dell’Internet Governance Forum Italia” dedicato alla necessità della costituzione del IGF Italia, come luogo di dialogo e sensibilizzazione sulle tematiche della Internet governance di interesse nazionale ed internazionale. Pochi mesi dopo, a Cagliari nei giorni 22 e 23 ottobre 2008 e alla presenza di Markus Kummer, Coordinatore

Esecutivo del Segretariato IGF delle Nazioni Unite, si costituì lo IGF Italia, in relazione di continuità con le analoghe iniziative delle Nazioni Unite e la costituzione di IGF regionali. Gli stakeholder della Rete italiana furono invitati ad aderire ad IGF Italia, sia in forma singola (persone fisiche), sia associata (istituzioni, enti, aziende, associazioni, …). 

Quell’incontro storico, tra i primi in Europa, ha costituito l’Internet Governance Forrum Italia (atto di costituzione), che ha continuato in modo costante negli anni, elaborando le problematiche locali di Internet e contribuendo al processo internazionale dell’IGF globale. Il Comitato di programma dello IGF Italia fu affidato sin dal 2008 al Presidente Stefano Rodotà, che ha accompagnato negli anni il modello organizzativo dello IGF Italia mediante una discussione aperta con tutti i portatori d’interesse (stakeholder) della Rete in Italia. Tale presidenza durerà sino alla scomparsa dell’illustre studioso nel 2017. A partire dalla prima, la composizione del Comitato di anno in anno è stata aggiornata ed arricchita di nuove competenze. Di quegli anni ricordo l’insostituibile lavoro di Antonella Giulia Pizzaleo scomparsa prematuramente ad inizio 2019. Antonella ha lavorato sempre a servizio del Paese, onorandoci della sua collaborazione con uno stile sempre pieno di gentilezza e capacità. 

Sebbene non siano mancati contributi da parte di esperti italiani al processo dell’IGF, la gestione nazionale delle Rete si manifesta ancora oggi in strategie meno organizzate rispetto ad altri paesi. Una svolta arrivò nel 2015, quando la Dichiarazione dei diritti in Internet fu sottoposta ad un passaggio parlamentare ed, a larga maggioranza, la Camera approvò la mozione che impegna il Governo, analogamente a quanto accade negli altri paesi del mondo, a creare un organismo nazionale per la gestione dell’Internet Governance in Italia, definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. Poi ci siamo di nuovo fermati. Anche la  nostra proposta del 2019 per la creazione di un approccio   multi-stakeholder per l’Internet Governance in Italia  è rimasta lettera morta. Continuiamo a pensare che questo comitato potrebbe essere uno strumento prezioso per aiutare il futuro dell’Italia digitale. L’auspicio è che si sviluppi una struttura che possa agevolare l’attuazione di politiche concrete, guidate dal profondo convincimento che l’Internet non possa essere regolata dall’alto e che la sua governance debba essere basata su processi inclusivi e guidati dal consenso.

Al riguardo, restiamo attenti a scongiurare il riaccendersi di vecchie proposte di gestione dell’Internet affidate a comitati governativi, rivitalizzando con maggiore impulso il contributo della società civile in linea con i principi ispiratori della mission risalente alla costituzione originaria del dialogo multistakeholder voluto dal WSIS. Mentre la gestione di Internet risulta progressivamente e  pericolosamente caratterizzata dal sempre più evidente primato egemonico degli interessi economici di cui sono portatori le grandi multinazionali del settore digitale, la Internet Society Italia a gran voce evidenzia l’importanza strategica di una visione chiara sulla futura governance di Internet, destinata ad incidere sulla tutela dei diritti fondamentali, sui fattori di crescita dello sviluppo economico e sugli standard di libertà degli ordinamenti democratici, costituenti questioni prioritarie dell’attuale agenda politica, ove diventa centrale il tema del controllo della Rete alla ricerca di un delicato equilibrio nei rapporti di forza tra tutti gli attori che partecipano al processo decisionale del governo di Internet in una dimensione sovranazionale esposta ad un’accentuata proliferazione di conflitti tra implicazioni politiche, aspetti tecnici, esigenze di mercato e prerogative giuridiche.

Il Valore della carta dei  diritti

Quando il nostro Paese ha varato il testo della Dichiarazione dei Diritti in Internet, elaborato dalla Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet, per la prima volta il Parlamento italiano ha adottato una Carta di portata internazionale e di spirito costituzionale, da molti definita come una sorta di Costituzione di Internet, che traccia diritti e doveri dei cittadini digitali per quel che concerne l'uso della rete. “Un grande risultato” – diceva Stefano Rodotà – “dal punto di vista culturale, per il dibattito pubblico che ne è scaturito; dal punto di vista simbolico, per il luogo che ha promosso questo dibattito, la Camera dei deputati, la casa degli italiani; e dal punto di vista politico perché raggiunto nonostante le diversità”.  Il rapporto con Stefano Rodotà iniziò nel 2004 quando si tenne una assemblea i Internet Society Italia presso la sede del Garante ella privacy a Roma. Da quell’incontro è stato una crescita di collaborazione (Internet Governance Forum, Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet, …) e reciproca stima durata sino alla scomparsa del maestro nel 2017. Nel giugno 2019 la Internet Society Italia ha organizzato alla Camera dei Deputati l’evento dal titolo “Il valore della Carta dei Diritti di internet. L’eredità del pensiero giuridico e politico di Rodotà”, per approfondire il contenuto della Dichiarazione dei Diritti in Internet mediante interventi curati da giovani relatori attivamente coinvolti nell’organizzazione dell’iniziativa, ove hanno preso parte anche esponenti del settore accademico e del mondo istituzionale. Dall’evento è nato Il volume "Il valore della carta dei diritti di Internet" che raccoglie i contributi di giovani attivisti, esperti e studiosi che hanno ricordato l'impegno dell'illustre giurista, proponendo un focus di approfondimento sui 14 articoli della Carta. Con questo libro vogliamo con forza preservarne memoria e valore, proprio raccontando l’attualità della Carta dei diritti di Internet, approvata e poi dimenticata da una politica miope e impreparata ad affrontare il futuro.
 

Osservatorio Giovani e Internet

 

Certamente l’iniziativa che più recentemente ci ha regalato soddisfazioni è l’Osservatorio Giovani e Internet creato nel 2019 per stimolare il coinvolgimento delle giovani generazioni, di attivisti, esperti e studiosi interessati a partecipare al dibattito sul futuro ecosistema della Rete. L’Osservatorio, coordinato da Angelo Alù, è ispirato a criteri di rappresentatività geografica distribuita in tutta Italia. Con tale iniziativa la Internet Society Italia si impegna a promuovere la conoscenza del sistema Internet (cultura digitale), delle ricerche in corso (innovazione digitale) e della sua governance (politica digitale), al fine di aumentare il coinvolgimento di giovani italiani nell’ecosistema digitale e la divulgazione dell'importanza di questi argomenti fra le nuove generazioni. La nascita dell’Osservatorio è stata una novità per l’Italia e si è ispirata a esperienze di successo già sperimentate in altre parti del mondo dalla nostra casa madre (Internet Society Youth). Conformemente alla visione della casa madre, l’Osservatorio, anche mediante la partnership sinergica con realtà locali di attivisti impegnati per diffondere i benefici di Internet (Generazione Ypsilon), ha organizzato nel corso del tempo iniziative, attività di formazione, talk di approfondimento allo scopo di coinvolgere le giovani generazioni che desiderano impegnarsi in percorsi di approfondimento e di studio da protagonisti attivi nella divulgazione della cultura digitale in tutte le sue forme ed espressioni, per favorire lo sviluppo sostenibile ed equo dell’evoluzione tecnologica in una prospettiva di generale trasformazione della società, fondata su un’effettiva inclusione digitale delle persone.

Ricordo alcune delle principali iniziative.  L’Italia, ad esempio, è sempre stata particolarmente in difficoltà per la scarsa presenza italiana nei processi internazionali dove si discutono le questioni dell’Internet. Noi abbiamo provato a introdurre i nostri giovani. Prima, nel novembre 2019 una corposa delegazione giovanile, composta da 12 membri ha partecipato all’edizione globale dell’Internet Governance Forum di Berlino, presentando interventi, con  Alessia Ciccarello e Mathilde Pottier, nel corso della sessione “Youth IGF Summit”, “Future Internet Governance Strategy for the European Union”, “EU Delegation & Youth IGF Movement”, con l’ulteriore confronto interattivo con Vint Cerf durante lo svolgimento di un meeting riservato ai giovani attivisti che operano a livello globale nel settore dell’innovazione. Poi quest’anno a IGF 2000 con  Veronica Piccolo IGF Youth Ambassador al Internet Governance Forum 2020 organizzato dalle Nazioni, senza dimenticare l'impegno di Beatrice Di Bella, Costanza Gallo e Ludovica Fanella per la partecipazione con successo  al programma di formazione della casa madre "Isoc action plan 2020”. Sono straordinari esempi di voglia di fare, impegno, capacità di mettersi in gioco. C’è pure Isocaffè, il format divulgativo condotto da Federica Giaquinta promosso in tempo di pandemia per dialogare sui temi legati al digitale, dando voce ai giovani nell’ambito di un confronto intergenerazionale. Complimenti a tutti i nostri giovani, siete la speranza del paese. Bravi tutte/i! 

 

4. SPERANZE E PAURE PER L'INTERNET DEL FUTURO

Nell’anno che volge al termine attraversiamo una fase delicata per il futuro di Internet, che non si sarebbe avvertita se non ci fosse stata la pandemia COVID, che, iniziata in Italia nel marzo, si prevede possa trascinarsi ancora nel prossimo futuro. Perché questo? La pandemia ha fatto capire a tutti quanto Internet sia importante.  Ci ha obbligato al distanziamento sociale che ha spinto l’utilizzo di Internet in tutti i settori: si pensi alle scuole, alle amministrazioni pubbliche e forme chiamate “lavoro agile” per poter soddisfare le necessità dei cittadini e anche gli impatti sulle aziende, sulle professioni come notai, avvocati, commercialisti e molte altre. La sostanza obbligata è stata quella di relazionarsi tra clienti e fornitori di servizi senza potersi confrontare di persona. Quindi si sono affermate piattaforme che permettessero a numeri anche consistenti di individui di scambiare informazioni e di concludere interessi privati e/o pubblici. È indubbio che la relazione di questi contatti da parte delle singole persone produce effetti diversi, sia per le eventuali insicurezz

e nell’esprimersi e di non buona dimestichezza nelle piattaforme tecnologiche che vengono usate. Indubbiamente ci vorrà ancora del tempo per avere relazioni tra individui che siano simili, nei risultati, a quelle che eravamo abituati ad avere, incontrandoci di persona. 

I periodi generazionali relativi alla vita di Internet

Il primo collegamento di Internet fu realizzato nella California – USA nel 1969: dopo quegli anni, ebbi occasione di conoscere, a partire dagli anni 70 avanzati, i pionieri come Vinton Cerf, Bob Kahn, Steve Krocker ed altri anche europei. Questi personaggi oggi sono nonni e tra questi ci sono anche io che ero direttore dell’Istituto CNUCE del CNR quando fu realizzato a Pisa il primo collegamento italiano, quarto in Europa, a Internet nel 1986. Nel 1992 fu creata la Internet Society e Internet è passata alla fase operativa e di crescita esponenziale. La generazione dei figli della generazione dei pionieri si occuparono di commercializzare l’Internet e anche degli aspetti politici, creando uno spazio immateriale senza confini con una utenza che oggi ha superato i 4 miliardi di utenti. Tra quelli che hanno realizzato tutti i servizi collegati a Internet ci sono GOOGLE, FACEBOOK, AMAZON, etc che hanno dei guadagni impressionanti. Le considerazioni che riguardano il futuro della Società dell’Informazione furono lanciate dalle Nazioni Unite all’inizio di questo secolo attraverso lo World Summit on Information Society. Internet ha quindi fatto da motore portante per creare una società basata sulla circolazione della informazione, iniziando una nuova era di sviluppi tecnologici.  Che cosa faranno i rappresentati della generazione dei nipoti? Si adopereranno per mantenere Internet aperto a tutti, libero, sicuro, innovativo e non frammentato? Oppure ci saranno forti leader autocratici che vorranno condurre l’ecosistema Internet verso un sistema militarizzato orientato a guerre commerciali e sorveglianza di massa? Se consideriamo il tempo di una generazione pari a 25 anni, quello che dovremmo prevedere nella generazione dei nipoti dei pionieri, dovrebbe traguardare al 2045.

Guardando al futuro, il Segretario Generale della Nazioni Unite ha dichiarato che siamo entrati in una fase che si potrebbe definire di “Cyber-interdepence” che ha le seguenti implicazioni:

  1. nessun governo può agire da solo,
  2. nessuno stakeholder può agire da solo, 
  3. tutte le politiche pubbliche di Internet o le questioni tecnologiche sono interconnesse.

Quali saranno le priorità?

Cybersecurity

In questo settore si sono incluse ipotesi belliche come Sistemi autonomi di armi mortali, realizzati con Intelligenza artificiale come robot Killer ed altro. Tutto ciò dovrà essere rigorosamente bandito dalle Nazioni Unite, va da sé. Le Nazioni Unite hanno fortunatamente creato un comitato intergovernativo incaricato di elaborare una convenzione internazionale per controbattere l’uso delle tecnologie dell’informazione per usi criminali. Non tutti gli stati hanno sin qui aderito. Una cosa positiva è stata di includere dei rapporti multilaterali tra i governi, come i G7 e i G20, per controbattere il terrorismo, , la propaganda violenta e le fake news. Questo aspetto ha iniziato ad essere incluso pochi anni fa (dal 2017) includendo i governi negli IGF globali con contatti stabiliti con tutti gli stakeholder. Recentemente Tim Berner Lee ha concepito un Contratto per il WEB, condiviso da molti, per stabilire la pace e migliorare la sicurezza internazionale del Cyberspace.

Digital Economy

Il campo economico potrebbe volgere, nel caso peggiore, verso una guerra commerciale o una sorta di neo colonialismo; oppure, nel caso migliore, potrebbe stimolare innovazione coinvolgendo sempre nuove persone e promovendo nuovi impieghi nel digitale. Le discussioni più critiche avvengono entro il WTO (World Trade Organization) all’interno del quale sono 78 paesi nel mondo che rappresentano l’80% del commercio elettronico globale. All’interno delle Nazioni Unite opera OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development) che si occupa, tra l’altro, della tassazione digitale. Altro settore negativo è quello delle monete alternative come i Bitcoin e similari e persino Facebook intende proporre Libra che paradossalmente richiama nel nome la nostra vecchia lira. Un aspetto interessante e positivo riguarda La Commissione sul futuro del lavoro (ILO) costituita dalle Nazioni Unite; certamente  questo aspetto sarà essenziale per il futuro della società globale che, per la digitalizzazione dei servizi indebolirà l’impiego di specializzazioni preesistenti ma, al tempo stesso, creerà necessità di natura specialistica per assicurare sicurezze sullo sviluppo delle tecnologie collegate alla digitalizzazione imperante ed educazione di larghe percentuali di utenti della rete.

Human Rights

I diritti umani definiti dalle Nazioni Unite dopo la guerra mondiale, con la creazione della Società dell’Informazione dovranno essere garantiti agli utenti della rete Internet e, su questo aspetto, l’Italia è stato uno dei paesi leader ad iniziare dalla gestione di Stefano Rodotà come Garante della Privacy nel 1997. Negli anni più recenti si sono realizzate abitudini negative di sorveglianza di massa e di censure a livello globale. Occorre certamente un recupero che riporti nei binari giusti la privacy, la libertà di espressione, la libertà di associazione l’educazione che possano essere assicurate a tutti. Su questo settore essenziale occorrerà investire molto perché gli effetti negativi potrebbero danneggiare sensibilmente la cybersecurity e la digital economy, includendo anche lo sviluppo positivo delle opportunità di lavoro nel digitale. In sostanza, se non si corregge il tiro dei diritti, i danni della Società dell’Informazione potrebbero essere molto seri.

Technology

In questo settore, l’aspetto peggiore potrebbe essere una nuova guerra sulla standardizzazione assicurata sin qui da IETF (Internet Engineering Task Force) e dalla IAB (Internet Architecture Board) garantiti dalla Internet Society e rispettati fino ad anni recenti, se pure stati importanti come la Cina, la Russia ed altri vorrebbero ridiscutere questi standard e in sostanza creare delle frammentazioni di Internet. La soluzione auspicabile sarebbe di consolidare una Società dell’Informazione centrata sugli utenti di Internet abilitati come Cittadini del cyberspace. Gli aspetti che richiederanno una particolare attenzione per gli sviluppi futuri includeranno Internet of Things, Big Data, 5G, e Artificial Intelligence che implicheranno approfondimenti sugli aspetti politici, economici e sociali.

Digital divide

Tutti abbiamo capito che un paese dove Internet sia diffuso ed utilizzato resiste più agevolmente anche ad una pandemia. Ma il divario digitale italiano è noto, è una palla al piede che ci tiriamo dietro da anni. Riuscirà la pandemia a fare il miracolo? A portare sotto i riflettori l’esigenza sempre più imponente di risolvere il gap digitale che attanaglia il nostro Paese? Incrementare il livello delle competenze digitali è pertanto una priorità di intervento non più rinviabile. Se non ci riusciamo questa volta, è davvero finita per questo paese.

STEFANO TRUMPY Classe 1945; ingegnere. Ha curato la introduzione di Internet in Italia (1986) come direttore (1983-1996) dell'Istituto CNUCE del CNR di Pisa  che ospitò il primo link permanente alla rete ARPANET. Primo direttore del Registro dei nomi a dominio di Internet per l'Italia - ccTLD ".it" (1987-1999). Rappresentante italiano nel Governmental Advisory Committee (GAC) di ICANN (1999-2014) e membro del Security and Stability Committee. Promotore dell'adesione del CNR tra i fondatori della Internet Society (1992). Presidente della Internet Society Italia, dalla fondazione (2000) al 2018, oggi Presidente onorario. Attivo nelle azioni di sviluppo del processo del UN Internet Governance Forum a livello locale e globale. Svolge intensa attività di conferenziere e pubblicista; autore di un centinaio tra articoli scientifici, relazioni a convegni.