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Primi passi

Il 1969  è l’anno zero di  Internet. Due computer collocati in 2 diverse città americane riuscirono a parlare fra loro: uno era situato alla Università della California in  Los Angeles, l'altro era a 500 chilometri di distanza, presso lo Stanford Research Institute di Menlo Park Stanford. In breve altri nodi furono aggiunti. Alla fine del 1971 la rete aveva raggiunto la costa est degli USA. Cominciò a realizzarsi l’inarrestabile crescita evolutiva di Internet. 

"L'Internet si è sviluppata in maniera destrutturata. Nonostante l'origine governativa, peraltro limitata all'erogazione dei fondi e al raggiungimento di determinati obiettivi, l'Internet si è sviluppata in modo decisamente libertario e destrutturato. Essendo in sostanza una rete di reti, la parte di controllo centrale è sempre stata mantenuta al minimo indispensabile, per mantenere l'unitarietà degli indirizzamenti. L'Internet è governata da una oligarchia del merito: ha sempre avuto uno sviluppo dal basso, pur essendo questo basso costituito da un'oligarchia del merito, cresciuta negli ambienti universitari e successivamente passata in parte all'industria" [Stefano Trumpy in  Internet in pillole, 2002]. 

Nel 1972 venne introdotta l'applicazione iniziale, la posta elettronica, che sarà il servizio di rete più usato nei primi decenni. 

L’Italia fu coinvolta insieme a Gran Bretagna, Germania e Norvegia, a camminare i primi passi per l’Internet in Europa: la connessione avvenne il 30 Aprile del 1986 al CNUCE di Pisa istituto del CNR.

"L’operazione era stata portata a termine con l’intento di favorire la cooperazione fra ricercatori italiani e università statunitensi. Nessuno, però, nemmeno i più entusiasti (che al CNUCE non mancavano) immaginava che in poco tempo Internet sarebbe diventata l’unica rete del pianeta. Ciò che entusiasmava gli estimatori del TCP/IP non era il miraggio di un successo futuro a livello planetario, ma piuttosto lo spirito aperto che caratterizzava chi curava la gestione e l’evoluzione della rete, i gruppi di lavoro aperti a tutti, gli standard disponibili gratuitamente, il software di pubblico dominio: un modo di lavorare, cioè, assai diverso da quello degli organismi internazionali quali ISO o ITU" [Marco Sommani in Internet nel 1986, 2002].

La data di nascita del World Wide Web viene comunemente indicata nel 6 agosto 1991, giorno in cui l'informatico inglese Tim Berners-Lee pubblicò il primo sito web.  E siamo arrivati a Kobe, in Giappone. Era il 1992. Quel giorno eravamo convinti che la vera sfida fossero gli utenti e il loro uso consapevole della rete. Nel mondo avevamo appena un milione di computer connessi alla rete. Il tema dell’accesso includeva anche l’accesso ai contenuti, ai servizi, alla conoscenza e alla formazione. Fu il giorno della fondazione della Internet Society, la nostra casa madre.

Ma quando è iniziata la inarrestabile crescita di Internet? 

"Esistono valide ragioni per collocare l'inizio nell'anno 2001. Non che prima non ci fossero siti web computer o collegamenti a Internet ma erano sporadici avevano diverse barriere all'accesso e riguardavano una piccola percentuale della popolazione il 2001 è stato un tipping point per dirla con Malcolm Gladwell. Nel 2001 è stato lanciato l'iPod e, poco dopo, l'iTunes Store di Apple, sistemi che hanno ridefinito rapidamente e in modo radicale il modello della musica. Esistevano riproduttori digitali di musica anche prima del 2001, ma erano di uso complesso e scarsamente diffusi. Nel 2001 è stata anche lanciata la tecnologia di accesso a Internet ADSL (per la rete fissa) che realizzava due balzi in avanti notevoli rispetto ai precedenti modem (dial-up): in primo luogo il collegamento era banda larga, oltre 10 volte più veloci dei modem; in secondo luogo il collegamento alla rete è divenuto permanente o, come si dice in gergo, always-on. Ciò ha modificato la radicalmente il mondo di usare Internet. Sono stati azzerati i tempi di attesa per accedere alla rete e sono stati azzerati i tempi necessari per richiedere e ricevere i contenuti. Tutto è divenuto immediato e ha soddisfatto la nostra attenzione psicologica alla gratificazione istantanea: ogni curiosità può essere soddisfatta immediatamente. ... . Sono stati i cambiamenti fondamentali, che hanno segnato  l'esplosione della diffusione di internet; fattori apparentemente distanti che in realtà sono aspetti dello stesso fenomeno: lo sviluppo tecnologico determinato dal progresso scientifico in particolare nella fisica." [ Stefano Quintarelli in Capitalismo Immateriale, 2019]

A che punto siamo oggi?

Internet, oggi, non è soltanto la grande metafora del mondo in cui viviamo, ma è, concretamente, il più grande spazio pubblico che l'umanità abbia mai conosciuto, la proiezione nel reale di un'altra metafora, la «società della conoscenza». Qui, in questo grandissimo teatro del mondo, vanno in scena i grandi conflitti del nostro tempo. Le infinite forme assunte dalla libertà di espressione si scontrano con rinnovate pretese censorie. Si ridefiniscono i confini tra sfera pubblica e sfera privata, la stessa tutela della privacy assume forza e significati nuovi nel tempo delle reti sociali e dell'ininterrotto data mining per la produzione di profili individuali, familiari, di gruppo. L'espansione del controllo tecnologico rischia di capovolgere pericolosamente la società della conoscenza in società della sorveglianza, della classificazione, della selezione sociale.” [Stefano Rodotà in I nemici della rete, 2010].

I "pionieri di Internet", che hanno inventato Internet oltre 50 anni fa, sono nel frattempo diventati nonni. I loro figli, che hanno commercializzato e politicizzato Internet, hanno creato uno spazio senza confini che oggi è utilizzato da quasi cinque miliardi di persone. Il 2020 non è solo l'inizio di un nuovo decennio, ma segna anche l'ingresso della "terza generazione" dei leader di Internet nel teatro digitale. È il momento dei "nipoti".

Come potrebbe essere Internet tra 10 anni? Quali sono le future sfide che dobbiamo affrontare, e come possiamo assicurare il continuo sviluppo di un Internet aperto a tutti, ovunque?

La Internet Society invita i giovani ad esplorare le possibilità per lo sviluppo futuro di Internet e le strategie per aiutare la rete ad evolvere nel miglior modo possibile. Le nuove tecnologie generano varie sfide sociali, normative e tecniche per la società. Pertanto, è importante che i giovani siano coinvolti in modo da essere preparati a diventare futuri leader e responsabili delle politiche di Internet. Allo stesso modo, riconosciamo l'importanza delle competenze da sviluppare per garantire il benessere e la stabilità del lavoro dei giovani nella nuova era digitale.  

Crediamo nella  forza inarrestabile dei giovani!

 

Letture consigliate

 

Brief history of the Internet

 

timeline storia di Internet

 

A cura dei padri fondatori, pubblicata nel 1998

Barry M. Leiner, Vinton G. Cerf, David D. Clark, Robert E. Kahn, Leonard Kleinrock, Daniel C. Lynch, Jon Postel, Larry G. Roberts, Stephen Wolff

Introduzione - Origini - Principi - Realizzazione delle idee - Transizione all'infrastruttura diffusa - Ruolo della documentazione - Crescita della comunità degli utenti - Commercializzazione della tecnologia - Storia del futuro

 

Il futuro 30 anni fa, quando Internet è arrivata in Italia

Il futuro 30 anni fa

A cura di Laura Abba e Arturo Di Corinto, pubblicato nel 2017

Il 30 aprile 1986 dal CNUCE di Pisa fu inviato un pacchetto IP di dati al centro di Telespazio, a qualche centinaio di km nella piana del Fucino, la cui antenna a sua volta lo trasmise via satellite a Roaring Creek, in Pennsylvania. Dagli USA rispose un computer. La prima connessione in Italia era stabilita. Un pugno di visionari, ingegneri, hacker, cantastorie, da allora non ha mai smesso di credere di poter creare nel cyberspazio una civiltà della mente. E di forgiare “un futuro più giusto e più ricco per l’intera umanità costruito sulla collaborazione e non sulla competizione, sulla conoscenza libera ed aperta e su quel formidabile strumento di diffusione” che Internet prometteva di essere. A quell’epoca i calcolatori occupavano intere stanze, la parola blog non esisteva, i social network dovevano ancora essere inventati, però esistevano le reti a cui quelli che fecero l’impresa appartenevano: reti di computer e reti di persone. Questa è la loro storia, la storia di trent’anni di Internet in Italia.

 

L'archivio dell'Internet Italiano a cura di Giorgio Giunchi

Giorgio Giunchi

Se volevi leggere, studiare, capire qualcosa della storia di Internet in Italia,  Giorgio sapeva tutto! Ci ha lasciato  l’Archivio dell’Internet italiano.