Arturo di Corinto: "Il 30 aprile 1986 dal CNUCE di Pisa fu inviato un pacchetto IP di dati al centro di Telespazio, a qualche centinaio di km nella piana del Fucino, la cui antenna a sua volta lo trasmise via satellite a Roaring Creek, in Pennsylvania. Dagli USA rispose un computer. La prima connessione in Italia era stabilita.Un pugno di visionari, ingegneri, hacker, cantastorie, da allora non ha mai smesso di credere di poter creare nel cyberspazio una civiltà della mente. E di forgiare “un futuro più giusto e più ricco per l’intera umanità costruito sulla collaborazione e non sulla competizione, sulla conoscenza libera ed aperta e su quel formidabile strumento di diffusione” che Internet prometteva di essere. A quell’epoca i calcolatori occupavano intere stanze, la parola blog non esisteva, i social network dovevano ancora essere inventati, però esistevano le reti a cui quelli che fecero l’impresa appartenevano: reti di computer e reti di persone. Questa è la loro storia, la storia di trent’anni di Internet in Italia."
Riccardo Luna: "I 30 anni di Internet in Italia sono iniziati davvero su una chat di Facebook il 21 gennaio 2016. Alle 15 e 28 (in certi casi è bene essere precisi) Laura Abba ha scritto a me e a Stefano Trumpy: “Ciao Stefano ciao Riccardo, il 30 aprile 1986 l’Italia si connette alla futura Internet, prima connessione dal CNUCE di Pisa a Roaring Greek, Penn, USA (grazie Stefano!). Il 30 aprile di quest’anno ricorrono i 30 anni. Che dite facciamo una festa col botto?! Ci inventiamo un evento coordinato distribuito coinvolgendo tutti dico tutti i campioni digitali territoriali, della Rai, delle scuole, dei musei... lavoriamoci!” Va detto, che per chi leggerà questo volume senza essere del mestiere, che la ricorrenza del collegamento dell’Italia a Internet non esisteva prima nell’opinione pubblica. Nessun libro, programma radio e tv, sito web dedicato. Niente. Come se non ci fosse stato. Come se quello che è accaduto negli anni ’70 e ’80 al CNUCE di Pisa non avesse un valore e non fosse una storia degna di essere tramandata. Come se Internet in Italia fosse arrivata per caso, o per atto dovuto, o per grazia ricevuta. Del resto in un Paese che ancora fatica a distinguere Internet dal web questo è perfettamente comprensibile purtroppo. Dal 21 gennaio mi sono messo a leggere e a studiare e più leggevo più capivo che qualcosa andava fatto. Non solo “una festa col botto” come poi in effetti abbiamo fatto il 29 aprile a Pisa con l’Italian Internet Day in contemporanea con 2500 eventi in tutta Italia e in diretta su Rai 1. Intanto ho cercato di ricostruire la storia, tutti i frammenti della storia di quel primo collegamento, incontrando i protagonisti Stefano Trumpy, Luciano Lenzini e Antonio Blasco Bonito, ricevendo da loro in custodia una preziosa documentazione, e poi approfondendo la vicenda a Washington con Vint Cerf e Bob Kahn. Il risultato di quella ricerca tre mesi dopo il messaggio sulla chat di Facebook era un film, un vero film, diretto da Alice Tomassini e trasmesso in tutte le scuole e più volte dalla Rai: Login, il giorno in cui l’Italia scoprì Internet. Accanto alla ricerca, al film e all’organizzazione dell’evento, è partito il dibattito online attraverso la rievocazione di quegli anni da parte di tutti quelli che avevano svolto un ruolo: con la direzione di Arturo Di Corinto, il sito Chefuturo! ha ospitato decine di storie che trovate raccolte in questo volume. Sono storie preziose, che raccontano il coraggio e la visione di una generazione di italiani che aveva visto prima dove saremmo arrivati. Il ritardo che scontiamo ancora oggi in termini di digital divide infrastrutturale e culturale è lo stesso che abbiamo avuto nel dire grazie come Paese ai pionieri dell’Internet nostrano.
© 2017 Piero Manni s.r.l, Via Umberto I, 51 - San Cesario di Lecce, ISBN 978-88-6266-798-2
Disponibile anche in e-book. Acquistalo qui. I diritti d’Autore sono interamente devoluti per il supporto e il finanziamento delle attività dell’associazione Internet Society Italia.
Presentazione del libro, 28 aprile 2017, Roma, MAXXI, #INTERNETDAY: Uomini, robot e tasse: il dilemma digitale [video]