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Data
2006-03-15

ISOC ITALIA intende segnalare una persistente attitudine del legislatore a trattare i temi che riguardano l’Internet in modo non appropriato, senza cioè una previa consultazione con le fonti più accreditate di competenza. Si intende portare qui l’esempio della recente normativa introdotta dalla finanziaria e attuata tramite decreto dalla Amministrazione Autonoma dei monopoli di Stato (AAMS) “Rimozione dei casi di offerta in assenza di autorizzazione, attraverso rete telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro” che si applica ai fornitori di connettività alla rete Internet. Lo scopo della legge è di impedire ai cittadini italiani (o stranieri residenti in Italia) di giocare on-line sui siti che non hanno ricevuto la concessione dalla AAMS. Per ottenere questo scopo, la amministrazione fornisce un elenco di siti che i provider di accesso devono filtrare e rendere inaccessibili cambiando il record di registrazione nell’area di indirizzi (“domini”) da loro controllata (manutenzione tra l’altro onerosa con impropria interferenza del fisiologico ciclo di impresa). Nel caso in esame, si tratta di un intento di fare pagare le tasse sul gioco d’azzardo e non certo una repressione alla libertà di espressione stile Cina popolare; a questo si aggiunge la intenzione di AAMS di dare maggiori garanzie agli utenti che sarebbero garantite dall’ottenimento della autorizzazione.

ISOC ITALIA, in linea con il proprio ruolo istituzionale di diffondere “cultura Internet”, mette in evidenza i seguenti fatti tecnici che rendono la attuazione delle misure previste di dubbia efficacia, oltre che fuori delle “best practices” raccomandate per il corretto funzionamento della rete.

o Lo spazio dei nomi a dominio permette di identificare gli indirizzi di posta elettronica, i siti web ed altre applicazioni ed è strutturato in modo rigorosamente gerarchico. Il solo modo di intervenire nel "dominio" di un altro è quello di falsificare l'informazione, inserendo campi aggiuntivi nello spazio dei nomi a disposizione del provider.

o Il solo modo con cui si può rendere invisibile un’informazione autoritativa è quello di impedire l'accesso (via indirizzo IP filtrato) ai nomi assegnati dai registri autorizzati (come ad esempio il “.com”, il “.uk”, ...).

o In questo caso il "filtro IP" impedisce l'accesso ad interi server che sono autoritativi per centinaia di altre destinazioni Internet, e quindi è inattuabile perchè oscurerebbe centinaia di altri servizi oltre a quello che si intende realmente oscurare.

o Esistono poi i proxy server, che permettono di accedere a server WEB senza accedere direttamente agli stessi con il loro indirizzo IP nativo. Basta chiedere hosting ad un proxy server delle proprie pagine WEB, ed anche se non funziona la risoluzione nome --> servizi/indirizzi del DNS, accedo ugualmente alle pagine WEB. I Proxi server sono tali che ospitano centinaia di siti/utenti. Per lo stesso motivo di cui sopra filtrarne uno significa filtrare centinaia di altri siti che sono legali, innocenti, etc.

Nel caso in questione quindi:

o si fa confusione tra un nome a dominio, un server Web e le pagine che esso mette a disposizione;

o si richiede una applicazione dello spazio dei nomi che è “deprecata” dagli standard in vigore e sconsigliata dai documenti di “best practice”;

o il provvedimento non potrà che essere inefficace per risolvere il problema che si vuole risolvere; infatti gli utenti hanno diverse modalità alternative per accedere ai siti di gambling on line.

Conclusioni e proposte:

1. La cronaca degli interventi di Legge nella XIII e XIV Legislatura rivela un costante deficit istituzionale: è stato riscontrato insufficiente lo studio politico e latitante il coordinamento governativo sull'ondata di emergenze di breve respiro, con conseguenza di interventi tipicamente proibizionisti e con cio stesso destinati ad obsolescenza in quanto afferenti a tecnologie in rapida evoluzione; da aggiungere anche che, data la transnazionalità di Internet, si e’ dimostrato che sono destinate a fallimento iniziative che abbiano una visuale solo nazionale.

2. Il ricorso a interferenze in logica di Authority amministrativa è sostanzialmente impraticabile sia a livello internazionale (dove è irrevocabile il processo avviato dal World Summit on Information Society verso il superamento di ogni distorta ipoteca “concessionaria” sulla Rete) che a livello nazionale.

3. ISOC ITALIA, nel sostanziale rispetto del ruolo e della figura costituzionale dei Partiti, rappresenta alle forze politiche TUTTE, e oggi concorrenti alla formazione della XV Legislatura, la PROPOSTA di un opportunissimo strumento parlamentare (quale potrebbe essere ad esempio una Commissione Bicamerale di Informazione) che attraverso periodiche audizione rappresenti le informazioni di sistema e le istanze della Rete; e pure i competenti contributi sulle normative nella delicata e cruciale fase della loro istruttoria.

Pisa, 15 marzo 2006

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