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Evento: Internet Governance Forum Rio '07
Data Documento: 14/11/2007
Luogo: Rio de Janeiro

Gilberto Gil ha inaugurato la sessione affermando che tutti devono essere in grado di usare le tecnologie per affermare la loro esistenza e custodire i loro valori.

Ha analizzato la fluidità di questo mondo, sostenendo che la nostra sensazione sulla proprietà deve essere adattata alle nuove circostanze e che l'unico modo per risolvere il conflitto tra l'economia e la libertà sia quello di dare ai consumatori la massima libertà economica, con l’obiettivo che essi sviluppino un sistema di interscambio equo; per il Ministro la dimensione etica e la giustizia possono essere imposti solo da coloro che sanno controllare loro stessi e le loro azioni.

Continuando il suo discorso ha precisato che è necessario intraprendere soluzioni ed adottare procedure, piuttosto che parlarne. Ha lodato la “Carta sulla Diversità Culturale” che ha prodotto l'UNESCO ed è stata firmata da più di 150 paesi del mondo, la quale stabilisce un nuovo protocollo sulla vita culturale delle società e nazioni. Ha anche affermato che Internet richiede la modernizzazione della politica; la Rete infatti sta contribuendo alla ridefinizione del ruolo dei mercati e della società civile e accelerando il processo di comprensione delle esigenze della società.

Daniel Pimienta (Direttore FUNREDES, Santo Domingo) propone di affrontare la questione sotto un'ottica olistica dato che la partecipazione alla Società dell'Informazione presuppone individui informati, di formazione effettiva, presuppone la diffusione della cultura della Rete e la capacità di trasformazione delle informazioni in conoscenza e decisioni. Non è solo una questione di IDN; per esempio, Daniel afferma che non esiste la neutralità delle tecnologie quando si parla di cultura; le interfacce utente dipendono dalla cultura di chi la crea. Delle quarantamila lingue che si sono sviluppate nel corso dei secoli nel nostro pianeta, solo sei-nove mila esistono ancora, e di queste solo cinquecento sono presenti nel mondo digitale, delle quali meno di cinquanta coprono il 99% dei contenuti in rete. Ha concluso il suo discorso affermando che, se Internet è realmente per tutti, è nostra la responsabilità di sostenere le diversità, dando al problema la priorità ed attenzione che merita. Adama Samassekou (African Academy of Languages, Mali) ha specificato che, quando si parla di diversità, si deve intendere la diversità culturale e linguistica ed ha paragonato la diversità linguistica nella società umana alla biodiversità nella natura.

La diversità che stiamo praticando è il migliore strumento per il dialogo tra culture e lingue, e la diversità culturale dà, ad ogni individuo e società, le fondamenta dei diritti umani. Samassekou ha affermato che l'Africa è il continente per eccellenza privo di questi diritti, per esempio, ha citato i ragazzi africani i quali a scuola sono costretti ad adoperare una lingua diversa da quella che usano in famiglia, per cui non hanno il diritto di formazione nella loro lingua.

Ha citato l'iniziativa dell'Unione Africana: ”l'Accademia Africana delle Lingue”, la quale è l'unica iniziativa che si occupa di questa tematica. Un'altra iniziativa citata è quella della Rete per la promozione della diversità linguistica MAAYA. Ha anche dichiarato la necessità del coordinamento dei gruppi di lavoro sulla diversità linguistica. David Dzumba (Nokia, USA) ha affermato l'importanza del rispetto degli standards sull'accessibilità, l'importanza della formazione degli utenti, le partnership tra produttori di tecnologie, operatori, ONG e governi, ed il concetto dell'approccio globale dell'accessibilità.

Dammi Appasamy (SIFY Ltd, India) ha sottolineato la importanza di coinvolgere il prossimo miliardo di utenti in rete, offrendo loro un contesto economico, culturale e sociale di contenuti nella loro propria lingua, in modo che la Rete rifletta le diversità del genere umano. Ha anche messo in rilevanza l'aspetto incisivo di Internet nel modificare ed allargare le culture. L’esempio portato all’attenzione del pubblico del Forum è stato quello della tradizione indiana delle caste, per la quale, in virtù del principio della loro sopravvivenza, il matrimonio è concesso solo ad individui appartenenti alla stessa casta. Nell’era di Internet in India si è iniziato a celebrare matrimoni tra persone provenienti da diverse caste, modificando questa rigida ed antica tradizione culturale.

Monthian Buntan (Direttore Esecutivo, Thailand Association of the Blind, Bangkok) - dalla prospettiva delle persone diversamente abili - ha detto che per loro la diversità è misurata per lo più dal grado di accessibilità, che deve essere realizzato secondo una prospettiva di disegno universale e tecnologie in grado di assistere le persone. Il grado di accessibilità determina l'effettiva partecipazione degli individui. Ha anche parlato dell'importanza di standardizzare i sistemi di accesso alle risorse multimediali. La sessione ha affrontato anche la tematica dei nomi a dominio internazionalizzati (IDN).

Per Tatiana Ershova (Direttore Generale Instritute Information Society, Russia) sono importanti

  • la diversità dei media,
  • la diversità degli stakeholder,
  • la diversità organizzativa.

Ha riconosciuto l'importanza degli IDN e sottolineato la posizione del governo della Russia, il quale raccomanda l'adozione di una procedura amministrativa semplificata in grado di accelerare l'adozione degli alfabeti nazionali nei ccTLD. Patrik Fälström (CISCO System USA) ha avvertito che l'adozione degli IDN sarà un passo che potrà inizialmente presentare problemi tecnici ed operativi; nell'invio di e-mail un utente potrà trovare difficoltà se il client non supporterà ancora il nuovo standard o potrà avere problemi di incompatibilità con la propria rubrica.

Altro aspetto è il problema del “side of the bus”, ossia il fatto che le rappresentazioni UNICODE di due parole diverse di differenti linguaggi possano avere la stessa codifica; va infatti ricordato che la rappresentazione in UNICODE è stata creata alfabeto per alfabeto quindi succede che alcuni caratteri del Latino, del Greco o del Cirillico sono uguali ma hanno diversa rappresentazione. Patrik Fälström ha concluso invitando tutti a visitare il sito http://idn.icann.org per partecipare alla sperimentazione che ICANN sta coordinando.

Ha anche citato Wikipedia come uno dei progetti di maggiore successo per quello che riguarda la produzione di contenuti locali, ed ha auspicato che gli insegnanti della scuole sollecitino gli studenti a scrivere articoli su Wikipedia. Ben Petrazzini (Direttore dell’Institute for Connectivity in the Americas, Montevideo e Senior Program Specialist dell’International Development Research Center - IDRC) ha proposto lo sviluppo di un compendio globale sull'utilizzo delle risorse linguistiche per le lingue con minore diffusione. Ha fatto riferimento alle iniziative della IDRC sulla formazione e ricerca nel mondo.

Ha citato il network “Red Latinoamericana de Portales Educativos"  realizzato con la partecipazione di 17 Ministeri della Formazione, ove contenuti in lingua spagnola vengono diffusi presso ogni portale locale delle diverse regioni. Divina Frau-Meigs (professore di Media Sociology Università di Parigi III Sorbone) ha messo in evidenza come sia importante che i paesi emergenti possano diffondere direttamente la loro cultura, ed ha sostenuto l’importanza di progetti di ricerca per lo studio di nuovi strumenti e criteri qualitativi in grado di dimostrare l'importanza della comunicazione in Internet.

Sinora questi studi sono stati avviati dalla società civile, ma è necessaria anche la partnership con gli altri stakeholder. Pierre Ouedraogo (Organisation Internationale de la Francophonie OIF) ha sostenuto l'importanza della promozione di un codice etico (il principio della cyberdiversità) in modo da assicurare che la comunità scientifica operi nel rispetto delle diversità. In discussione anche il software. Circa il software libero, Gilberto Gil ha commentato la critica rivolta da alcuni partecipanti alla presunta insensibilità degli sviluppatori al rispetto della diversità. Per cambiare le cose Adama Samassekou (Presidente del African Academy of Languages) ha consigliato come primo passo di investire per creare sinergie con gli sviluppatori.

Gilberto Gil ha difeso comunque la straordinarietà dell’aspetto creativo del software libero riconoscendolo come strumento necessario per il multilinguismo. Il Ministro Gil ha poi concluso la sessione sottolineando che Internet è per tutti e che tutti devono avere il diritto di partecipare nella loro lingua, valori ed identità culturale. Ha affermato che la possibilità dell'utilizzo orale della lingua in Internet è di fondamentale importanza e che l'umanità, per la prima volta nella storia, ha uno strumento in grado di conservare la tradizione orale. Riferendosi alle problematiche delle persone diversamente abili, ha messo in evidenza che l'aspetto della diversità deve essere considerato di prioritaria importanza nell'ambito della Internet Governance.

A titolo di esempio citiamo la comunità UBUNTU di sviluppatori di software che si occupano anche della distribuzione libera GNU/Linux, il sistema operativo che ha conquistato il mondo grazie anche alle proprie comunità di supporto linguistiche, che dimostrano l'impegno nel rispetto della diversità. Lingue supportate dal progetto Ubuntu al14/02/2008: Arabo, Bengali (Bangladesh), Brasiliano, Catalano, Ceco, Cinese, Curdo, Coreano, Ebraico, Finlandese, Francese, Greco, Indiano (tutte le lingue), Indonesiano,Inglese, Italiano, Olandese, Persiano (Iran), Portoghese, Rumeno, Russo, Slovacco, Spagnolo (Spagna, Argentina, Cile), Svedese, Tedesco, Turco, Urdu (Pakistan).

La sessione plenaria Diversity si è conclusa con la raccomandazione di coinvolgere tutti nel processo dell’IGF, affermando sempre di più il principio multistakeholder.

La trascrizione della sessione plenaria in lingua inglese.

fonte: Internet Governance Forum Rio 2007, di L. Abba e C. N. Cosmatos
Quaderno dell'Internet Italiano "Verso la costituzione dell'Internet Governance Forum Italia".

Autori: Laura Abba, Carlo Cosmatos
Intervento: Sessione Plenaria: 'DIVERSITY'
Moderatore: Chris Disspain (auDA – Australia)
Presidente: Gilberto Gil (Ministro della Cultura del Brasile)