I lavori verranno aperti da Stefano Trumpy e Angelo Raffaele Meo.
Nell’occasione verranno presentati il Rapporto sul Global INET 2012 da Christine Runnegar, Senior Manager of Public Policy di Internet Society, e il Quaderno “Happy Birthday Internet Society” a cura di Laura Abba e Giorgio Giunchi.
Spazio poi alle testimonianze di Gianfranco Capriz, Giovanni Degli Antoni, Franco Filippazzi e Angelo Raffaele Meo.
Si aprirà successivamente la Tavola rotonda alla quale parteciperanno: Juan Carlos De Martin, Joy Marino, Guido Scorza, Stefano Trumpy ed Enzo Valente.
Uno spazio sarà riservato all’interazione e al confronto e a quanti vorranno intervenire e portare la propria posizione ed esperienza.
Dopo la chiusura dei lavori, nel pomeriggio, nella stessa sala si terrà l’Assemblea dei Soci di Internet Society Italia.
L’idea del Quaderno “Happy Birthday Internet Society” nasce da un approfondimento di Abba e Trumpy con Frederic Donck (ISOC Regional Bureau Director for Europe) e Jacek Gajewski (ISOC Manager Chapter Development for Europe), a Roma a fine 2011, sul contributo dell’Italia alle celebrazioni di Ginevra di aprile 2012.
Nel giro di pochi mesi, si legge nella prefazione del Quaderno, si è approfondita in Internet una riflessione retrospettiva e prospettiva favorita da un triplice ventennale: 20 anni della rete italiana della ricerca GARR, 20 anni di World Wide Web, 20 anni dalla fondazione della Internet Society.
Il Quaderno, sesto della serie e primo della collana “Internet in Italia: archivi e studi”, è dedicato all’ultima di queste ricorrenze, ma vorrebbe rendere un misurato contributo pure a quella più generale riflessione.
Nel raccogliere e organizzare fonti originarie e memorie dei protagonisti, s’è cercato di fornire anche a chi, tecnico non è, uno strumento utile a comprendere in termini documentati che, come scrive in copertina un old boy della prima generazione informatica italiana “…questi ultimi vent’anni hanno cambiato il mondo più di tanti secoli passati messi insieme. E in questo cambiamento un ruolo fondamentale hanno giocato proprio le Information and Communication Technologies”.