"Poco dopo l’uscita della precedente edizione di questo libro (2020) l’Unione europea, anche come risposta alle gravi difficoltà create dalla pandemia di Covid- 19, poneva le basi delle iniziative da intraprendere per il decennio digitale 2020-2030 (comunicazione della Commissione «Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale»). Nel volgere di pochi anni sono stati emanati molti atti normativi di indiscussa importanza, come ricadute di precise scelte strategiche. Di seguito un piccolo elenco tutt’altro che esaustivo: – è stata varata la «Strategia europea per i dati» nel cui ambito sono stati emanati il Data Governance Act e il Data Act; – è stata avviata una politica per contenere il potere delle grandi piattaforme (c.d. «gatekeepers») di cui costituiscono tasselli essenziali il Digital Service Act e il Digital Market Act; – è stato emanato il regolamento sulle criptoattività; – la blockchain trova sempre maggiori applicazioni: ad esempio per emettere gli strumenti finanziari digitali (regolamento (UE) 2022/858); – è stata aggiornata la normazione sulla cibersicurezza; – da ultimo, ma certamente non ultimo per importanza, è stato emanato il regolamento sull’intelligenza artificiale. Anche il legislatore italiano si è attivato sulla materia (non va dimenticato che il PNRR ha stanziato ingenti risorse per favorire la c.d. «Transizione digitale»). Ancora una volta si era reso necessario aggiornare l’opera. L’impianto concettuale costruito ormai venticinque anni fa e teso a individuare le caratteristiche dell’era digitale è rimasto immutato. In molti casi è cambiato il titolo dei capitoli per ricomprendervi i riferimenti alle novità intervenute. Sono stati ampiamente aggiornati i contenuti (anche nelle indicazioni bibliografiche). Quando scrivevo la premessa alla precedente edizione erano in vigore le forti limitazioni imposte dalla necessità di fronteggiare la pandemia. Oggi quello scenario è, per fortuna, alle spalle. Ma non viviamo certamente tempi tranquilli. Per rimanere all’ambito informatico, basti ricordare che i c.d. «ciberattacchi» vengono usati come armi di guerra senza contare che i blocchi informatici a livello globale per malfunzionamento dei sistemi diventano sempre più frequenti. Dipendiamo sempre di più da queste tecnologie e ci scopriamo vulnerabili. Occorre, però, continuare a guardare con ottimismo al futuro. Le cose che si conoscono non fanno paura e possono essere governate. Portare un piccolo contributo alla maggiore diffusione della conoscenza sulle tecnologie digitali è sempre stato l’obiettivo di questo libro giunto alla sesta edizione.
P.S. Una novità riguarda me stesso. Nel novembre 2021 ho lasciato l’Università perché nominato consigliere di Stato. Essere giudice è un grande onore e una ancora più grande responsabilità. Mi permette di vedere le cose da un altro punto di vista: un grande arricchimento per un giurista."
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