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Il dialogo multistakeholder

Quando nel 2005 ai lavori del Worl Summit on Information Society la comunità della rete giunse alla conclusione che sarebbe stato meritorio impegnarsi per rafforzare il dialogo tra tutte le parti interessate alla definizione delle politiche di sviluppo dell’ecosistema della Rete, siamo stati in prima linea affinchè le pratiche della governance di Internet evolvessero verso processi di cooperazione multilaterali, a livello nazionale ed internazionale. Abbiamo seguito l’Internet Governance Forum in tutte le sue tappe evolutive, dalla costituzione nel 2006. Grazie all’incessante impegno di numerosi soci, dal  2008 si sono intensificate le iniziative della nostra associazione  dirette a realizzare il progressivo sviluppo evolutivo della governance della Rete in Italia. Il primo incontro preliminare dell’IGF Italia fu curato dalla Internet Society Italia in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), e si svolse  a Roma il 19 maggio 2008 con la partecipazione di rappresentanti del governo, del settore privato e della Società Civile.  L’evento, che accoglieva l’invito del Parlamento Europeo ad organizzare degli IGF nazionali, ha riunito per la prima volta la comunità italiana della Rete per dibattere sui temi propri dell’IGF globale (programma e video). Lo stesso giorno fu pubblicato il quaderno dell’Internet italiano dal titolo “Verso la costituzione dell’Internet Governance Forum Italia” dedicato alla necessità della costituzione del IGF Italia, come luogo di dialogo e sensibilizzazione sulle tematiche della Internet governance di interesse nazionale ed internazionale. Pochi mesi dopo, a Cagliari nei giorni 22 e 23 ottobre 2008 e alla presenza di Markus Kummer, Coordinatore

Esecutivo del Segretariato IGF delle Nazioni Unite, si costituì lo IGF Italia, in relazione di continuità con le analoghe iniziative delle Nazioni Unite e la costituzione di IGF regionali. Gli stakeholder della Rete italiana furono invitati ad aderire ad IGF Italia, sia in forma singola (persone fisiche), sia associata (istituzioni, enti, aziende, associazioni, …). 

 

Quell’incontro storico, tra i primi in Europa, ha costituito l’Internet Governance Forrum Italia (atto di costituzione), che ha continuato in modo costante negli anni, elaborando le problematiche locali di Internet e contribuendo al processo internazionale dell’IGF globale. Il Comitato di programma dello IGF Italia fu affidato sin dal 2008 al Presidente Stefano Rodotà, che ha accompagnato negli anni il modello organizzativo dello IGF Italia mediante una discussione aperta con tutti i portatori d’interesse (stakeholder) della Rete in Italia. Tale presidenza durerà sino alla scomparsa dell’illustre studioso nel 2017. A partire dalla prima, la composizione del Comitato di anno in anno è stata aggiornata ed arricchita di nuove competenze. Di quegli anni ricordo l’insostituibile lavoro di Antonella Giulia Pizzaleo scomparsa prematuramente ad inizio 2019. Antonella ha lavorato sempre a servizio del Paese, onorandoci della sua collaborazione con uno stile sempre pieno di gentilezza e capacità. 

Sebbene non siano mancati contributi da parte di esperti italiani al processo dell’IGF, la gestione nazionale delle Rete si manifesta ancora oggi in strategie meno organizzate rispetto ad altri paesi. Una svolta arrivò nel 2015, quando la Dichiarazione dei diritti in Internet fu sottoposta ad un passaggio parlamentare ed, a larga maggioranza, la Camera approvò la mozione che impegna il Governo, analogamente a quanto accade negli altri paesi del mondo, a creare un organismo nazionale per la gestione dell’Internet Governance in Italia, definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. Poi ci siamo di nuovo fermati. Anche la  nostra proposta del 2019 per la creazione di un approccio   multi-stakeholder per l’Internet Governance in Italia  è rimasta lettera morta. Continuiamo a pensare che questo comitato potrebbe essere uno strumento prezioso per aiutare il futuro dell’Italia digitale. L’auspicio è che si sviluppi una struttura che possa agevolare l’attuazione di politiche concrete, guidate dal profondo convincimento che l’Internet non possa essere regolata dall’alto e che la sua governance debba essere basata su processi inclusivi e guidati dal consenso.

Al riguardo, restiamo attenti a scongiurare il riaccendersi di vecchie proposte di gestione dell’Internet affidate a comitati governativi, rivitalizzando con maggiore impulso il contributo della società civile in linea con i principi ispiratori della mission risalente alla costituzione originaria del dialogo multistakeholder voluto dal WSIS. Mentre la gestione di Internet risulta progressivamente e  pericolosamente caratterizzata dal sempre più evidente primato egemonico degli interessi economici di cui sono portatori le grandi multinazionali del settore digitale, la Internet Society Italia a gran voce evidenzia l’importanza strategica di una visione chiara sulla futura governance di Internet, destinata ad incidere sulla tutela dei diritti fondamentali, sui fattori di crescita dello sviluppo economico e sugli standard di libertà degli ordinamenti democratici, costituenti questioni prioritarie dell’attuale agenda politica, ove diventa centrale il tema del controllo della Rete alla ricerca di un delicato equilibrio nei rapporti di forza tra tutti gli attori che partecipano al processo decisionale del governo di Internet in una dimensione sovranazionale esposta ad un’accentuata proliferazione di conflitti tra implicazioni politiche, aspetti tecnici, esigenze di mercato e prerogative giuridiche.