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E’ per me obbligo prima di tutto ringraziare i nostri ospiti veneziani per l’invito, davvero gradito. Gradito non solo per la cortesia e per l’ospitalità, ma anche perché ci porta in una città unica: Venezia, un concentrato di cultura e di culture, di idee e di cooperazione, di Storia e di crescita, di tradizione e di innovazione. Proprio ispirandoci a questa straordinaria città, fatta di ponti concreti e metaforici, in IGF, il processo di dialogo globale voluto dalle Nazioni Unite che affronta le tematiche delle regole in Internet, intendiamo edificare ponti fra poli anche apparentemente opposti. Ponti che nascono dalla condivisione di esperienze, dalla condivisione di le idee, dal dialogo. Per identificare pratiche che possano al meglio aiutarci ad andare avanti. L’obiettivo credo sia condiviso da tutti noi: una rete Internet globale stabile e sicura a beneficio di tutti i cittadini del mondo.
E ritorno ad un termine già introdotto: condivisione. La Internet Society è convinta che durante questa due-giorni sia necessario, in primo luogo e ancora una volta, dimostrare quanto appunto la condivisione di idee, informazioni e buone pratiche sia essenziale per il futuro di Internet. Non solo. Nostro intento è anche quello di riaffermare con forza che il modello multi-stakeholder funziona: proprio da Venezia si può e si deve ripartire per produrre risultati tangibili per la gestione di Internet in Italia. E perché il lavoro sia proficuo è fondamentale non avere paura di affrontare questioni anche difficili, ma importantissime: sicurezza, digital divide, diritti in rete, l’Internet delle cose e Industria 4.0. Infine, dobbiamo fare in modo che la questione delle regole in Internet sia un tema di tutti, attraverso un ampio coinvolgimento delle parti interessate, dentro e fuori di queste sale.
Permettetemi un ritorno al recente passato. Era il 1992. Ci trovavamo a Kobe in Giappone insieme ad altri colleghi del CNR e dello INFN per fondare la Internet Society. Nel mondo avevamo appena un milione di computer connessi alla rete. Ecco, noi eravamo fermamente convinti che la vera sfida fosse quella di allargare l’utenza. La strada verso una Internet per tutti si presentava lunga e irta di ostacoli; ma a Kobe nel 1992 ci siamo detti: “vale la pena impegnarsi!”. E lo abbiamo fatto, giorno dopo giorno, con passione, contro ogni difficoltà. Bene, noi continuiamo a farlo da allora, dentro e fuori IGF, convinti che le soluzioni migliori e durevoli siano il risultato del dialogo, della cooperazione e del rispetto reciproco.
Sono passati 10 anni dalla nascita dell'Internet Governance Forum e abbiamo ancora molto lavoro da fare. Le Nazioni Unite hanno rinnovato il mandato e nei prossimi anni IGF intende consolidarsi nel suo ruolo di piattaforma multistakeholder per indirizzare le policy relative ad Internet sia nel settore pubblico che nel privato. Siamo in un momento critico dell'evoluzione di Internet: la rete è nata negli ambienti tecnici e accademici, ma Internet oggi è profondamente integrata tutti gli aspetti della nostra vita e il suo valore è aumentato esponenzialmente. Parallelamente le conseguenze per chi non è connesso sono aumentate drammaticamente. Il divario tra chi è collegato (38 milioni in Italia) e non collegato (oltre 20 milioni, sempre da noi) non è solo digitale: è di natura economica, sociale, politica. Non solo: un numero crescente di problemi di sicurezza e privacy ci dicono che dobbiamo lavorare per promuovere e ripristinare la fiducia in Internet.  
Durante il vertice ministeriale G7 per l’ICT che si è tenuto in Giappone ad Aprile e a cui anche noi della Internet Society abbiamo partecipato, i temi discussi dai Ministri delle telecomunicazioni sono stati davvero importanti: innovazione e crescita economica; sicurezza nel cyberspazio; connettività digitale; cooperazione internazionale nel futuro. Anche alla luce di quanto emerso in quel contesto crediamo con sempre più forza che le questioni di Internet non possano essere affrontate da una delle parti interessate - sia essa l'industria o il governo- e abbiamo espresso il timore che, al contrario, si possa fare l’errore di pensare "che la cooperazione solo tra i governi sia sufficiente a risolvere i problemi che richiedono la competenza e l'impegno di tutti noi". Appunto in Giappone abbiamo sentito come alcuni governi e commentatori continuino a sostenere che le questioni di sicurezza debbano essere di esclusiva competenza dei governi.  Questo ci preoccupa. La Internet Society ha sostenuto e continua a sostenere con forza che così non è, non dovrebbe e non può essere. Fortunatamente il comunicato congiunto dei Ministri degli esteri del G7 ha riaffermato l’impegno per un approccio multi-stakeholder alla governance di Internet, che includa piena e attiva partecipazione da parte dei governi, del settore privato, della civil society, della comunità tecnica, e delle organizzazioni internazionali. Impegni, appunto, coerenti con gli obiettivi di IGF. A conferma di questi intenti, in vista del Forum mondiale sulla governance di Internet che si terrà fra pochi giorni in Messico, il governo giapponese ha, insieme agli altri paesi G7, organizzato un workshop aperto a tutti in cui si discuterà sulla gestione multi-stakeholder della Rete per raggiungere risultati condivisi.
Potrei descrivere molte altre tematiche sulle quali il nostro Paese, così come gli altri, è chiamato ad esprimersi. Le tematiche sono, effettivamente, tante. Certo, molto è stato fatto, ma molti ancora sono i problemi da affrontare. La mia speranza è che voi che oggi siete presenti qui - utenti di Internet, difensori dei diritti umani, membri della comunità tecniche, aziende e governo - lavorerete per affrontarli insieme.
 Auguro buon lavoro a tutti.  

Laura Abba, Venezia Lunedí 14 novembre 2016 

Ringrazio Anna Giunchi per aver insieme a me prodotto questo testo. Anna grazie!