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Il 30 aprile 1986 un team eterogeneo di esperti “visionari”, composto da ingegneri, tecnici e hacker, effettuò la prima storica connessione italiana alla Rete presso il CNUCE di Pisa, inaugurando nel nostro Paese l’era dell’innovazione che ha consentito alla generalità degli utenti di accedere a Internet fruendo degli straordinari benefici offerti dalla rete.

L’Italia era tra i primi paesi europei a collegarsi ad Internet, realizzando un risultato all’avanguardia nel settore delle reti informatiche.

Oggi ricorre l’anniversario dell’evento che avrebbe cambiato per sempre l’evoluzione della società: sono passati 34 anni da quando Internet è arrivata in Italia.

Nel gruppo di ricerca che ha sviluppato il sistema di connessione alla Rete c’è “l’anima identitaria” della prima generazione dei “pionieri” di Internet Society Italia, come organizzazione che nei decenni successivi avrebbe assunto un ruolo operativo di riferimento nella promozione della cultura digitale per garantire la fruizione diffusa di una Rete libera, sicura, aperta e accessibile a tutti.

Da infrastruttura limitata ad usi scientifici e tecnici nell’ambito di una ristretta “èlite” di specialisti, oggi Internet rappresenta uno spazio globale senza confini in cui si svolge la stragrande maggioranza delle attività quotidiane, come principale strumento utilizzato nelle relazioni interpersonali, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e nell’iniziative economiche.

È cambiata la configurazione generale dell’ambiente digitale, in cui si consolida il cosiddetto “lato oscuro” della Rete, con il rischio di esporre le persone a inedite minacce e nuovi pericoli in una prospettiva di sviluppo incerto dell’ecosistema di Internet, che vede una pericolosa affermazione del primato di stakeholders portatori di interessi esclusivamente economici a fronte di una preoccupante erosione del potere decisionale degli attori istituzionali del settore pubblico, preposti alla tutela delle esigenze sociali generali della comunità degli utenti.

Tale scenario è reso ancora più critico dalla dilagante percentuale di analfabetismo informatico che pone ampi strati della popolazione italiana in condizioni di divario digitale cognitivo, da cui discende l’incapacità d’uso consapevole ed efficace delle tecnologie, con gravi ricadute sulla tutela dei diritti fondamentali.

Ecco perché occorre un indispensabile cambio di paradigma della strategia italiana verso un “ritorno al futuro”, recuperando il patrimonio di una straordinaria stagione di innovazione che ha reso il nostro Paese tra i protagonisti mondiali nel settore ICT, per poi perdere progressivamente nel corso del tempo la spinta trainante dei primi anni caratterizzanti il processo di trasformazione digitale tra occasioni perse e ritardi cronici, sino alle deludenti performance digitali formalizzate di recente dal Report DESI (https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/desi).

Con la consapevolezza del grande bisogno di realizzare un piano d’azione nazionale per colmare il gap digitale esistente, siamo pronti a contribuire in modo attivo e sinergico nella definizione delle politiche innovative del nostro Paese per affrontare le sfide future del governo della Rete, declinando la lungimirante visione di chi legge in anticipo le dinamiche del cambiamento tecnologico sulle note del dialogo intergenerazionale paritario e orizzontale con i giovani “millennials”, promuovendo un efficace approccio bottom-up verso una società digitale inclusiva, equa e sostenibile, come prioritario obiettivo da perseguire nei prossimi decenni della Rete.

Buon compleanno Internet e Viva l’Italia!

 

 


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Il libro IL FUTURO TRENTA ANNI FA Quando Internet è arrivata in Itallia (Anno 2017, ISBN 978-88-6266-798-2) é disponibile nelle librerie anche in formato e-book. I diritti d’Autore sono interamente devoluti per il supporto e il finanziamento delle attività dell’associazione Internet Society Italia.