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Evento: Conferenza GARR 2007
Data Documento: 25/11/2007
Luogo: Roma

Bene, buon pomeriggio a tutti, iniziamo questa sessione pomeridiana del Convegno GARR07. Mi chiamo Laura Abba, sono del Consiglio Nazionale delle Ricerche e membro del Comitato consultivo sulla governance di Internet istituito dal Ministro Nicolais. Insieme al collega Mario Tozzoli, Direttore dell’Ufficio Infrastrutture di Elaborazione e di Comunicazione del CNR, abbiamo preparato questa comunicazione sulle grandi questioni del futuro di Internet delle quali si discute da anni in ambito internazionale, con interesse sempre crescente. Ed è proprio in questa ottica che le Nazioni Unite nel 2006 hanno attivato un Forum (IGF Internet Governance Forum) da tenersi annualmente per un quinquennio, per allargare a tutti le discussioni sul futuro della rete. L'avvio del Forum sulla Internet Governance mostra quanto sia diffusa e sentita nel mondo l'esigenza di definire regole che sovrintendano al funzionamento della Rete in tutti i suoi aspetti: dalla dimensione dei contenuti sino a quella della tecnologia.

In Italia abbiamo notato che sul tema della Internet Governance vi è stato sinora poco interesse da parte della comunità scientifica, degli utenti e dei prestatori di servizi e poca attenzione da parte dei media.

ISOC è impegnata a promuovere la “governance di Internet” perché non sia più un argomento da soli specialisti. E a nome di ISOC ringrazio il GARR che ci dà la possibilità di parlare di questa materia, in modo che chi avrà la pazienza di ascoltarmi possa apprenderne quali sono gli argomenti in discussione. Saluto anche tutti coloro che sono in collegamento via Internet e che potranno sentire questa comunicazione da remoto.

Per tutti coloro che non la conoscono Internet SOCiety è una associazione internazionale, con sede a Reston Virginia, not-for-profit, costituita per assicurare lo sviluppo e l’uso di Internet a beneficio della utenza di tutto il mondo. Nata nel 1992, sulla spinta di coloro che hanno creato la rete, Internet Society (ISOC) è oggi presente con le sue delegazioni in oltre 180 paesi nel mondo.

La presenza italiana in ISOC data fin dalla costituzione stessa di ISOC, sono stati fondatori il Consiglio Nazionale della Ricerche (CNR) e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Come sapete tutti il CNR e lo INFN sono stati sin dall'inizio promotori in Italia della sperimentazione nel settore dei servizi telematici.

Internet Society lavora in modo inclusivo e collaborativo con i governi, le organizzazioni nazionali ed internazionali, la società civile, il settore privato. Il principio che evidenzia la dimensione inclusiva di tutte le sue attività di Internet Society: “The Internet is for everyone”.

A livello nazionale la Internet Society e’ conosciuta come ISOC Italia. ISOC Italia mette a disposizione della comunità Internet italiana un Forum per elaborare i temi di interesse della stessa. Chiunque può iscriversi. Rappresenta un ambiente aperto dove discutere in modo allargato i diversi aspetti di Internet. Sono iscritti a questo Forum alcuni dei maggiori esperti INTERNET italiani.

ISOC Italia prevede due modalità di associazione: socio individuale, partner sostenitore. La quota annuale di associazione per i soci individuali è di 50,00€. I Partner Sostenitori sono suddivisi in tre categorie: Argento, Oro, e Platino. I partner sostenitori contribuiscono al fondo dell’associazione con un contributo annuale, le cui quote di sostegno sono fissate da un minimo di 1.250,00€ per organizzazioni not-for-profit sino ad un massimo di 15.000,00€ per organizzazioni for-profit.

Attualmente partecipano a ISOC ITALIA gli Istituti di Rete del CNR, il GARR, l’ISCOM
, che opera nell'ambito del Ministero delle Comunicazioni da Enti Pubblici come la Regione Toscana, Internet Service Provider (ISP), utenti interessati, singoli ricercatori ed esponenti del mondo tecnico e giuridico: tutti accomunati dall’obiettivo di diffondere la cultura di INTERNET e di promuovere lo sviluppo della tecnologia che la sostiene.

In riferimento ai temi della Internet Governance, ISOC Italia ha iniziato con la pubblicazione di espressioni di opinioni, ha più volte sollecitazioni al Governo perchè si presti anche in Italia attenzione alle tematiche dell’Internet, 4 soci partecipano al Comitato di esperti sulla governance di Internet istituito dal Ministro Nicolais, ha contribuito alla costituzione della RALO Europea e partecipa ai lavori della Dinamic Coalition sul “Internet Bill of Rigths”.

Parliamo di definizione di governance di Internet. Durante il WSIS si è definita la governance di Internet come lo sviluppo e l'applicazione da parte dei governi, del settore privato e della società civile - nei loro rispettivi ruoli - di principi, norme, regole, procedure decisionali e programmi condivisi che determinano l'evoluzione e l'uso di Internet.

Governance di Internet non si traduce in italiano con governo di Internet. C’è una netta differenza, tra “governo” e “governance”. La parola governo in italiano vuol dire troppe cose, ma in generale è usata per riferirsi all’organizzazione dello Stato.

Cerco di farvi capire con un esempio. In Toscana si sente spesso dire “rigovernare la tavola”, “rigovernare la casa” e persino “il fattore è andato a governare le bestie”. Queste azioni, molto lontane dal potere, sono fondamentali per poter permettere di realizzare poi tutte le cose che si devono fare nella casa o nel podere. Una buona definizione di governance potrebbe essere “tutte quelle azioni che devono essere fatte sulla rete per permettere alla rete di funzionare a beneficio di tutti i suoi utenti”.

Questa definizione rinforza il concetto dell'inclusione dei governi, del settore privato e della società civile nei meccanismi della governance di Internet.

Il concetto di Internet Governance include tutte le attività che in qualche modo determinano la direzione di sviluppo della rete, nei suoi vari aspetti tecnici, economici, sociali e politici.

A scanso di equivoci, la governance di Internet non comprende soltanto gli standard, i nomi a dominio e gli indirizzi di Internet, ma include anche altre questioni di politica pubblica che hanno necessità di essere coordinati, come la Libertà di espressione in rete, l’ Accesso alla rete, il Rispetto delle diversità, la Sicurezza, tutti aspetti legati allo sviluppo e questioni pertinenti l'uso di Internet.

Alla governance di Internet contribuiscono tutti secondo il modello partecipatorio detto "multi-stakeholder". In questo modello, chiunque sia direttamente toccato dalle questioni in oggetto ha diritto di avere voce in capitolo nei processi che ne determinano la soluzione.

L’Internet Governance Forum è l’ambiente dove si discutono questi temi.

L’IGF è un organismo privo di poteri decisionali ma studia delle soluzioni che avranno un'influenza a medio e lungo termine sulla rete. Lo IGF rappresenta la sfida di portare a confronto due culture, quella di carattere non governativa, con un processo decisionale informale dal basso verso l'alto tipico della rete Internet, rispetto alla struttura formale dei governi. Lo spirito del Forum deve essere fondato sulla cooperazione volontaria e non su vincoli di carattere legale

Il Governo italiano ha aderito all’iniziativa dell’IGF fin dall’inizio. Il nostro Paese è stato tra l’altro uno dei pochi a prepararsi ai lavori dei Forum organizzando delle consultazione pubbliche aperte a tutta la società civile. Il sottosegretario Beatrice Magnolfi ha affermato che “L’approccio multistakeholder è un metodo in cui noi crediamo molto. Internet deve appartenere a tutti”.

I governi non controllano da soli la società dell’informazione. Senza il settore privato e la società civile nessun piano può essere implementato. Questi principi sono riconosciuti da molti altri paesi, ma anche criticati (specie da alcuni paesi in via di sviluppo e non solo).

Il primo meeting si è svolto ad Atene con la partecipazione di oltre 97 paesi del mondo, con 397 delegazioni, 1350 iscritti e oltre 150 giornalisti si sono confrontate partecipando nelle sei sessioni plenarie.

Il prossimo Forum di Rio avrà come temi principali quelli del primo meeting di Atene: – OPENNESS
, SECURITY
, DIVERSITY,
 ACCESS e EMERGING ISSUES – con l’aggiunta di un quinto tema: CRITICAL INTERNET RESOURCES.

La libertà in rete in tutte le sue declinazioni, e in particolare la libertà di raccogliere, elaborare, esprimere e comunicare idee, informazioni, oggetti intellettuali e conoscenze di ogni genere. Questa libertà costituisce l'elemento fondamentale che differenzia Internet dai sistemi di telecomunicazione precedenti e dalle modalità sociali ed economiche che essi esprimevano.

La sicurezza della rete è potenzialmente molto vasto. Quali misure adottare per arginare le patologie collegate al cattivo uso della Rete? Sicurezza intesa sia come protezione fisica della rete sia come protezione dell'utente finale; Sicurezza intesa sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista legislativo, per cui la quantità e qualità della legislazione e il suo impatto nel mondo della rete.

La tutela della diversità culturale come patrimonio comune di tutta l’umanità che in quanto tale va preservata e valorizzata. Legata alla diversità si studia anche l'internazionalizzazione dei nomi di dominio IDN.

La connettività che è un elemento abilitante indispensabile: senza la possibilità di interagire attraverso la rete di una comunità mondiale, ha un senso limitato parlare di Società dell’Informazione e tanto meno di Internet Governance.

La tutela della diversità culturale come patrimonio comune di tutta l’umanità che in quanto tale va preservata e valorizzata. Legata alla diversità si studia anche l'internazionalizzazione dei nomi di dominio IDN.
La connettività che è un elemento abilitante indispensabile: senza la possibilità di interagire attraverso la rete di una comunità mondiale, ha un senso limitato parlare di Società dell’Informazione e tanto meno di Internet Governance.
Solo un sesto della popolazione mondiale è collegata in Internet, solo il 40% degli Asiatici può usufruire di banda larga e in Africa questa percentuale scende al 0.1% della popolazione. Il problema dell'accesso non riguarda esclusivamente l'accesso alle tecnologie ma viene inteso anche come accesso ai contenuti, ai servizi, alla conoscenza.

Durante il primo Forum di Atene il governo italiano oltre ad aver posto con forza una questione di metodo ha partecipato alla attivazione di un progetto internazionale sull’Internet Bill of Rights. Si vuole definire attraverso un documento quali siano i diritti degli internauti, col fine di salvaguardare la liberta’ degli stessi. Ci impegneremo per uscire da Rio con delle indicazioni su

Quali sono i diritti della Rete che devono essere sanciti dalla comunità internazionale?
Quale forma deve avere il documento che li raccoglie?
Chi - e come - lo deve scrivere?
A quale organismo di garanzia il compito di renderlo effettivo?

In Italia verifichiamo purtroppo ancora scarse opportunità di partecipare alla governance della rete.

Per quanto riguarda i nomi a dominio, il dominio .it è gestito dalla Registration Authority dello IIT-CNR di Pisa. Le politiche di gestione del .it erano originariamente decise dalla Naming Authority, che nel 2003 è stata sostituita dalla Commissione Regole interna al registro.

Per il resto, molto dipende dalle leggi votate dal nostro Parlamento, che purtroppo si distinguono spesso per scarsa conoscenza dell'argomento e scarsa comprensione dei meccanismi della rete, nonché per l'assenza di dialogo con i gruppi e gli utenti della rete.

Con il decollo commerciale di Internet che si piazza attorno alla fine degli anni 90 è iniziato l’interesse del nostro governo per l’Internet. Dopo la iniziativa di D’Alema che nel 1999 attivò un Comitato di esperti per Internet afferente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, più recentemente un primo tentativo di costituire una occasione istituzionale di dialogo è stato il Tavolo di Discussione sul WSIS messo in piedi dal Ministro dell'Innovazione Stanca nel 2004. Con l’attuale governo, si è fatto un altro piccolo passo avanti con il Comitato Consultivo sulla Governance di Internet (di cui ho l’onore di far parte) istituito dal ministro Nicolais. In parallelo, sono state aperte varie consultazioni online da vari ministeri; l'effettivo impatto di tutto questo sulle politiche pubbliche per Internet è però ancora tutto da realizzare.

A livello di comunità, esistono varie associazioni in Itallia che si occupano di rappresentare gli interessi degli utenti della rete. Essendo impossibile nominarle tutte, mi limito a segnalare ISOC Italia.

Devo dirvi con soddisfazione che la linea generale del governo italiano per quanto riguarda gli interventi sulla rete è di intervenire in una modalità leggera, solo nei casi necessari per prevenire usi distorti e dannosi per l'interesse pubblico. Questo però non impedisce che talvolta vengano prese decisioni che la comunità degli utenti non approva. Il caso è di questi giorni della nuova legge sull'editoria.

Tutti gli interventi sulle regole in Internet hanno un aspetto altamente tecnico, quindi conviene non intervenire senza una previa consultazione con esperti nel settore. In Italia non c’e’ collegamento tra le parti interessate; ISOC ha più volte segnalato una attitudine del legislatore italiano a trattare i temi che riguardano l’Internet in modo non appropriato.

Crediamo che sia un problema di cultura e abbiamo preso la iniziativa di proporre al governo la costituzione di una commissione parlamentare sui temi dell'Internet. Stiamo aspettando.

Concludo parlando della formazione che anche in questa materia svolge un ruolo importante.
Nell’IGF si è sottolineata l’importanza di investire sui giovani e di coinvolgerli in questo processo. Sottolineata la necessità della realizzazione di corsi Universitari e l’avvio di Progetti di ricerca sulla Governance di Internet. Un esempio significativo è l'iniziativa GIGANet (Global Internet Governance Academic Network), una comunità internazionale di ricerca accademica sulla Internet Governance.

Anche per informare e orientare la politica e le istituzioni ISOC pubblica i Quaderni dell’Internet Italiano. Con i Quaderni forniamo sia un'informazione di base sia un inquadramento sul futuro delle cose con un minimo indispensabile di tecnica e molta attenzione agli aspetti sociali, politici, amministrativi e giuridici.

Vi abbiamo distribuito in cartella l’ultimo quaderno ASPETTI GIURIDICI DI INTERNET, l’appendice è dedicata alle tematiche dell’IGF. Considerando l'importanza che oggi assume la rete, è importante che ognuno di voi contribuisca attivamente e costruttivamente a questo processo. Nel Quaderno troverete gli indirizzi per tenervi in contatto con noi.

Nel comitato tecnico scientifico dei Quaderni dell’Internet Italiano sedie, fra gli altri, Enzo Valente, il Direttore della Rete GARR, al quale, prima di chiudere, rinnovo il mio ringraziamento per avermi dato questo spazio di presentazione.
Grazie per l’attenzione.

 

Autori: Laura Abba
Intervento: Network Humanitatis - un filo di luce che unisce il sapere.