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Evento: Giornata di lavoro del "Comitato di Esperti Internet" della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Data Documento: 06/11/2000

Definizione del tema

Si è preferito non tradurre il termine "governance", usato nel lessico internazionale degli addetti ai lavori, poiché la parola "governo" avrebbe dato l'impressione di prerogative proprie degli organi di governo del Paese. Internet notoriamente è una rete di reti, talvolta chiamata "la madre di tutte le reti", che ha la caratteristica di unitarietà in quanto permette a tutti gli utenti, indipendentemente dalla rete fisica cui sono interconnessi e dalla loro collocazione geografica, di interagire tra loro e mettere in comune informazioni. Per ottenere questo, Internet ha bisogno di un minimo di funzioni gestite centralmente per continuare a garantire l'estensione globale dei propri servizi, e quindi la propria unitarietà.Ciò è possibile grazie ai protocolli utilizzati per fare comunicare le reti ed i computer che forniscono servizi di Internet, grazie al fatto che tutti i computer collegati sono identificati univocamente da un "numero IP" e grazie al fatto che tutti gli utenti finali sono identificati da un nome espresso da una stringa di caratteri alfanumerici. Questo insieme di nomi alfanumerici è organizzato nel DNS (Domain Name System), il quale ha una struttura gerarchica che parte da una radice e si articola su domini di primo livello (un dominio è un insieme di nomi) e livelli sottostanti. I domini di primo livello sono distinti in "domini generali" (gTLD - generic Top Level Domain) e "domini nazionali" (ccTLD - country code TLD). Allo stato attuale il numero totale dei nomi registrati è di circa 33 milioni, di cui circa 23 milioni sono sotto i gTLD ed il resto (circa 8 milioni di nomi) sono sotto i ccTLD.

Cenni storici

Le funzioni sopra indicate sono state svolte sin dai primordi, quando la rete si chiamava ARPAnet (ricordo che si è cominciato ad utilizzare ufficialmente il nome Internet circa 10 anni fa), da un gruppo di scienziati e tecnici che operavano sotto contratto del Governo degli Stati Uniti d'America, inizialmente presso l'Università del Sud California e successivamente in una struttura chiamata IANA (Internet Assigned Numbers Authority).

In Italia i protocolli di ARPAnet/Internet (TCP/IP) hanno cominciato ad essere utilizzati per la trasmissione dati a meta' degli anni 80, inizialmente in una ristrettissima cerchia di enti di ricerca ed università grazie ad un collegamento alla rete realizzato dal CNR, Italcable e Telespazio. La funzione di allocare in Italia i numeri IP nella rete (i nomi Internet. Quale futuro in Italia COESIN (Comitato Esperti Internet) - Roma, 6 novembre 2000 sono stati introdotti successivamente) veniva affidata da IANA al CNRCNUCE che aveva attivato il collegamento con gli Stati Uniti. Fino a meta' degli anni 90 la funzione di allocazione dei numeri IP e dei nomi a dominio era svolta dal CNR a titolo gratuito, dato il basso numero di utenti, tutti dello stesso ambiente. A partire dall'inizio della seconda meta' degli anni 90, Internet ha seguito un tasso di crescita esponenziale. L'Istituto per le Applicazioni Telematiche del CNR, costituitosi come istituto autonomo a partire da un reparto del CNUCE, ha continuato a gestire l'assegnazione dei nomi sotto il ".it", adeguando progressivamente la struttura (da allora chiamata Registration Authority) per fare fronte all'incremento della domanda di registrazioni.

Per quanto riguarda l'assegnazione dei nomi, un aspetto fondamentale nella impostazione e nella gestione di un ccTLD (country code Top Level Domain) come è il ".it" è rappresentato dalla definizione delle regole e delle procedure per l'assegnazione dei nomi. La comunità Internet italiana, sin dai tempi pionieristici, aveva creato un gruppo di esperti di posta elettronica che si interessava ai vari problemi connessi all'uso dei nomi in Internet; questo gruppo, ha da sempre interagito con il CNR per la definizione delle regole e delle procedure per la registrazione dei nomi a dominio. Nel 1998, quando la registrazione dei nomi aveva assunto dimensioni di tutto rispetto e si erano attivati un gran numero di Internet Service Providers, si è costituita la NA (Naming Authority), come un'associazione non registrata.

Per quanto riguarda l'allocazione dei numeri IP, in Europa ci si è organizzati per farlo centralmente, attraverso una struttura Internet. Quale futuro in Italia COESIN (Comitato Esperti Internet) - Roma, 6 novembre 2000 appositamente costituita che si chiama RIPE/NCC con sede in Olanda e pertanto questa parte di servizio è stata dismessa dal CNR; questo modello europeo è stato successivamente seguito dal Nord America e dalla regione Asia - Pacifico che hanno costituito rispettivamente le strutture ARIN ed APNIC.

Le strutture internazionali che sovrintendono alla "Internet governance"

Si veda a questo punto come l'organizzazione per la "Internet governance" in Italia si inserisce nel quadro delle strutture che sovrintendono alla "Internet governance" a livello globale e quelle che perseguono un coordinamento europeo.

ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers): http://www.icann.org

Il Governo degli USA, nel 1998, ha deciso di rendere la struttura di governo della rete di pubblico dominio ed ha favorito la costituzione di ICANN che svolgesse, con la partecipazione di esperti di ogni regione del mondo, le funzioni proprie della "Internet governance" prima affidate allo IANA. Per questo il Department of Commerce degli USA ha stabilito un contratto, attualmente in fase di scadenza, con ICANN per una fase di transizione della durata di due anni. A termine del contratto è previsto che non vi sia più alcun legame decisionale tra il Governo degli USA ed ICANN.

Affinché ICANN fosse in grado di procedere in modo autonomo, si sarebbero dovuti avviare a soluzione una serie di problemi quali:

  • stabilire rapporti contrattuali per quanto riguarda i gTLD con Network Solutions e con i registrars;
  • curare l'evoluzione della struttura dei root servers ed assumere la gestione del root primario, attualmente sotto il controllo di NSI;
  • stabilire rapporti contrattuali con i ccTLDs;
  • attivare la "at large membership" ovvero l'assemblea dei soci individuali di ICANN;
  • attivare un certo numero di nuovi gTLD;
  • stabilizzare la struttura per l'allocazione dei numeri IP, in vista dell'introduzione del protocollo IPv6;
  • assicurare la diversità geografica nelle strutture di ICANN Descrizione della struttura di ICANN Internet.

Alla scadenza del periodo previsto di due anni, non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e per questo il rapporto contrattuale tra ICANN e il Department of Commerce del Governo degli USA sarà prolungato per un anno, limitatamente al raggiungimento di quegli obiettivi non ancora realizzati: completamento dell'attivazione della "at large membership" con l'elezione di nove membri del Board of Directors, subentro nella gestione del root server primario, attivazione dei nuovi gTLD, e dei contratti con i ccTLD.

Recentemente si sono svolte le elezioni di cinque membri del BoD, uno per regione (Nord America, America Latina, Africa, Asia-Pacifico ed Europa); i risultati delle elezioni hanno visto prevalere in Europa e Nord ICANN structure and overview Internet. Quale futuro in Italia COESIN (Comitato Esperti Internet) - Roma, 6 novembre 2000 America degli esponenti di una visione non regolamentata (per non dire anarchica) della rete, libera da influenze dei governi e dalla prevalenza degli interessi commerciali. In Europa è stato eletto a larga maggioranza il tedesco Andy Mueller Maguhn, presidente del Chaos Computer Club.

La struttura del DNSO potrebbe costituire un modello da adottare per rappresentare gli interessi della Local Internet Community nei vari paesi, specialmente per quanto riguarda l'aspetto dei nomi a dominio, che è quello più sentito dentro ICANN, anche da un punto di vista politico.

GAC (Governmental Advisory Committee)

Per quanto riguarda il ruolo dei governi, mentre da un lato il Governo degli USA, con tutte le prudenze del caso finalizzate a salvaguardare la continuità di Internet, sta comunque andando in una direzione di disimpegno, i governi degli altri paesi, ed in particolare l' Unione Europea, stanno rivendicando un ruolo significativo sull'evoluzione di ICANN. All'interno di ICANN opera il GAC (Governmental Advisory Committee) che ha compiti consultivi, miranti ad assicurare il consenso degli stati sulle iniziative intraprese da ICANN, in particolare per evitare situazioni che vadano in contrasto con le leggi locali; il GAC ha anche la funzione di contribuire alla legittimazione delle strutture che gestiscono i registri a livello nazionale che sono considerati un "bene pubblico".

La partecipazione italiana alle attività di ICANN è stata presente sin dall'inizio, nelle constituencies dei ccTLD e degli utenti non commerciali del DNSO, ed anche attraverso la partecipazione alle discussioni aperte del BoD ed al GAC. La partecipazione italiana al GAC è coordinata dal Comitato Esperti Internet della Presidenza del Consiglio.

La partecipazione alle attività di ICANN è un elemento essenziale ed integrante per la corretta gestione della "Internet governance" in Italia per i seguenti motivi:

  • lo spazio dei nomi e dei numeri IP è unico e pertanto è necessario essere inseriti nelle strutture che gestiscono tali spazi a livello globale;
  • per quanto concerne il ".it", la pianificazione deve tenere conto di quanto avviene a livello globale ed in particolare in Europa, per quanto attiene alle regole per la assegnazione dei nomi, alle questioni relative alle dispute quando sono coinvolti utenti residenti in stati diversi, alle questioni di competitività commerciale dei servizi di registrazione, ai problemi connessi alla prevenzione e repressione di crimini telematici, etc.

Unione Europea (http://europa.eu)

L'Unione Europea è molto attiva per assicurare all'Europa un ruolo rilevante nella gestione e negli sviluppi di Internet. In particolare, per quanto riguarda la "Internet governance", la Commissione cura i seguenti aspetti:

  • elabora documenti strategici generali per la promozione del commercio elettronico e per la partecipazione alla "Internet governance";
  • svolge azione di armonizzazione della partecipazione europea al GAC di ICANN;
  • porta avanti la proposta di lanciare il ".eu", quale nuovo ccTLD sopranazionale, come strumento per la promozione del commercio elettronico in Europa.

CENTR (Council of the European National TLD Registries): http://www.centr.org

Prima della costituzione di ICANN, i registri nazionali operavano in modo alquanto indipendente, in linea solo con indirizzi generali dati da IANA che comunque lasciavano ampi margini nella definizione delle regole e procedure per la registrazione dei nomi. In Europa si è sentita la necessita' di attivare, attraverso CENTR, un'associazione in grado di creare un maggiore amalgama tra i registri dei paesi europei e che desse anche l'opportunità di formare opinioni autorevoli entro ICANN. Si consideri che nell'organizzazione di CENTR stanno registri che hanno, nei propri data base, circa i 3/4 dei nomi registrati da tutti i ccTLD.

RIPE (Reseaux IP Europeennes): http://www.ripe.net

Questa associazione rappresenta il gruppo di esperti europei sui protocolli Internet; RIPE è organizzata in gruppi di lavoro, con un modello simile allo IETF, alle attività del quale contribuisce sostanzialmente. RIPE ha promosso l'attivazione del servizio europeo per l'assegnazione dei numeri IP (RIPE/NCC) che recentemente si è costituito come società autonoma. La partecipazione italiana ai consessi internazionali sopra descritti esiste ma andrebbe potenziata per estendere la base degli esperti che si occupano di "Internet governance" con una visione globale e per guadagnare di conseguenza un maggiore peso negli organismi decisionali.

ISOC (Internet SOCiety): http://www.isoc.org

ISOC è stata costituita nel 1992 come la struttura di riferimento per quei gruppi tecnici che si occupano dello sviluppo dell'Internet, in particolare dello IETF (Internet Engineering Task Force) che sovrintende allo sviluppo degli standard di Internet, dello IAB (Internet Architectural Board) e recentemente dello ISTF (Internet Societal Task Force). Le istanze che hanno creato il terreno per costituire ICANN sono partite da ISOC; dallo IETF sono stati definite la struttura e le regole di gestione del DNS, del sistema dei root servers e del sistema dei numeri IP. Recentemente è stata costituita "Società Internet", quale sezione italiana di ISOC (http://www.isoc.it). Società Internet ha lo scopo di contribuire a diffondere la "cultura Internet" in Italia e di assicurare un collegamento con le attività di ISOC.

Situazione italiana in rapporto alle linee di tendenza internazionali

Nel modello italiano la Registration e la Naming Authority sono due entità autonome, con legami di interazione. L'avere separato la funzione regolamentare da quella di registrazione è un fatto che è stato apprezzato anche all'estero e seguito in molti casi. Ad esempio, nella struttura prevista per il nuovo registro ".eu", di cui si stanno definendo le caratteristiche in vista di una gara per assegnare la gestione del registro, si individua chiaramente una funzione operativa di gestione del data base dei nomi ed una funzione "politica" che è orientata alla definizione delle regole, delle procedure, alla impostazione dei rapporti con i registrar, alla risoluzione delle dispute, etc. Il fatto che la NA non esista come entità legalmente costituita impone che la NA e la RA debbano agire con il massimo consenso in quanto le inevitabili dispute legali che sorgono sulla allocazione dei nomi e che non siano imputabili ad errori operativi della RA, finiscono per ricadere sulla RA anche se l'argomento del contendere riguarda le regole e le procedure definite dalla NA.

Una parola va spesa sulla questione della legittimazione delle strutture che si occupano in Italia della "Internet governance", in particolare della parte relativa alla assegnazione dei nomi a dominio.

Lo IAT/CNR sta' gestendo il ccTLD ".it" sulla base della designazione effettuata a suo tempo da IANA che aveva verificato che esistessero competenze e capacita' di servizio adeguate, nonché il consenso degli operatori di allora. Per quanto riguarda la NA, questa ha agito, sin dall'inizio, in contatto con il gruppo TLC del Ministero Comunicazioni e con il gruppo UNINFO, ottenendo dei riconoscimenti provvisori che attestavano uno stato di fatto soddisfacente, sul quale si sarebbe eventualmente elaborata una normativa in fase successiva. Con l'accelerazione della espansione di Internet nella società, è cresciuta l'attenzione politica sia sulle attività della NA che della RA; vi sono state alcune interrogazioni parlamentari orientate prevalentemente a mettere in discussione la legittimazione dell' attività normativa della NA, vi sono state delle proposte di legge relative alla gestione del registro dei nomi sotto il ".it" quale quella nota come "legge Passigli" che è stata approvata dal Consiglio dei Ministri in data 12 aprile 2000 ed è in attesa di discussione in aula.

In prospettiva di un intervento legislativo o normativo, non vi è stato sino ad adesso un riconoscimento governativo formale delle attività della NA e della RA, come è avvenuto in alcuni paesi europei. Se si effettua un confronto con gli altri paesi, in particolare in Europa, si nota che alcuni governi adottano una linea di non ingerenza nella gestione dei registri dei nomi e sostengono che questi devono rimanere sotto il controllo di un'iniziativa commerciale autonoma, se pure No Profit o Cost Recovery; altri governi entrano direttamente nel merito della delegazione del gestore del registro o addirittura lo gestiscono attraverso proprie strutture.

 

Autori: Stefano Trumpy
Intervento: Internet: quale futuro in Italia