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Data Documento: 21/11/2017
Luogo: Bologna

Il Futuro di Internet: tecnologia, diritto, etica, economia e società Piazza S. Giovanni in Monte, 2, Bologna 20-21 novembre 2017

Report finale riassuntivo dei lavori

I numeri della partecipazione sono i seguenti: 120 persone iscritte online, 47 iscritti di persona per un totale di 167 interessati all’evento. Totale delle persone partecipanti di persona 145 dei quali 72 partecipanti provenienti dalle università, 17 provenienti da aziende, 11 partecipanti da parte di istituzioni governative, 5 provenienti da pubbliche amministrazioni, 8 da associazioni, enti, e organizzazioni.

Il metodo.

Lo scopo degli IGF è quello di favorire il confronto tra tutte le parti interessate all’ecosistema Internet, seguendo un principio di partecipazione egualitaria, trasparente, aperta, inclusiva, utilizzando un “approccio dal basso”. Seguendo questo metodo si è prestata attenzione particolare a mantenere l’IGFItalia2017 interdisciplinare, plurale, poliedrico e curare particolarmente i panel per bilanciare in modo armonioso le componenti e il bilanciamento di genere. Si sono trattati aspetti non solo tecnici, ma anche economici, giuridici e sociali della governance di Internet, creando così l’opportunità di intrecciare punti di vista diversi per identificare le questioni emergenti relative alla governance della Rete in Italia, sistematizzare le soluzioni e portarle così all’attenzione dei rilevanti organismi governativi e non governativi. Poiché IGF Italia è un’edizione locale di un framework globale quest’anno si sono adottati i principi che l’ONU ha emanato nel 2016 per condurre le iniziative nazionali e regionali (NRI Toolkit). Questo modello è garanzia di standardizzazione della qualità e del metodo, rispettando le peculiarità locali. Per questo si è aperta quest’anno una piattaforma partecipativa online e l’agenda è stata costruita in modo condiviso, aperto, accogliendo contributi dal basso.

I giovani.

Pensiamo che i giovani debbano essere coinvolti nella governance di Internet non solo perché saranno loro i maggiori fruitori dei servizi e delle regole che ora ci apprestiamo a definire per la Governance di Internet, ma soprattutto perché possiamo da loro imparare la creatività digitale e insegnare loro la cittadinanza digitale. Concetto quest’ultimo non scontato che necessita di formazione per non scadere nell’utilizzo inconsapevole, iperconnesso, impulsivo dei mezzi tecnologici. Per questo motivo si sono sperimentate all’IGFItalia 2017 nuove forme di coinvolgimento dei giovani lavorando nelle aule dell’Università di Bologna sui temi già delineati dalla “Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet”, presieduta dal prof. Rodotà, maestro di tutti noi alla scuola dei valori che regolano una rete giusta, equa, bilanciata, etica. La “Dichiarazione dei diritti di Internet” emanata nel 2015 divenga una carta da insegnare nelle Università e nelle scuole e metro di misura con cui confrontarsi ad ogni legge o decreto sul digitale. Per questo abbiamo inserito nel programma una sessione dedicata agli under 25 denominata “Youth IGF” e uno spettacolo denominato “Rete Ribelle” a cura di Roberto Disma – Coordinatore artistico Generazione Ypsilon e fondatore del Teatro alla Lettera.

Le tematiche nuove.

Nuovi emergenti problemi si prospettano quali la manipolazione dell’informazione da parte degli algoritmi, la filter bubble, la sovranità dei dati, la tutela dei big data nazionali e delle infrastrutture di rete strategiche per l’Italia, l’identità digitale e gli attacchi in rete, l’uso dell’intelligenza artificiale in contesti pubblici e privati, l’uso dei sensori nell’internet delle cose, la blockchain e i droni.

Per questo nell’attuale edizione abbiamo introdotto sezioni parallele nelle quali si sono trattati temi quali i diritto e liberà in rete, diritto degli individui e delle imprese, etica e sostenibilità dell’intelligenza artificiale e dei big data, nuovi modelli economici in Internet fra reti globali e locali, Industria 4.0 e di come il mondo del lavoro debba essere tutelato nell’era transazione verso la quarta rivoluzione industriale.

IGF Italia 2017 ha visto per la prima volta un panel Internet e Lavoro dedicato alle opportunità e ai rischi che le nuove tecnologie possono innescare nel mondo dell’impiego e delle professioni. Si sono analizzate alcune possibilità per mitigare i conflitti emergenti mediante la creazione di nuove figure professionali, rafforzamento delle competenze e strumenti del diritto a tutela dei lavoratori. L’accompagnamento verso questi strumenti compensativi deve essere rapido come rapida è la diffusione nella società delle tecnologie.

Un panel è stato dedicato all’Etica e alla sostenibilità sociale di Internet. L’intelligenza artificiale può sollecitare problemi etici nell’uso dei big data utilizzati per profilare gli utenti, per rimarcare stereotipi sulla base di algoritmi predittivi fuori dal governo dell’intermediazione umana, per prendere decisioni automatiche mediante meccanismi virali che si ripercuotono sulla qualità di vita delle persone. Vi è anche il pericolo di limitare l’accesso all’informazione a causa del fenomeno della filter bubble, e di super- sorveglianza dei cittadini e delle imprese da parte di alcuni enti governativi o da parte degli over the top, con il rischio di un’iper-centralizzazione del controllo di Internet e dei big data che in essa transitano. L’intelligenza artificiale deve migliorare la qualità e le aspettative di vita senza sottoporre il pianeta a sfide non sostenibili dal punto di vista energetico ed etico.

Il panel dedicato alla Cybersecurity e Internet ha ragionato sui rischi degli attacchi informatici, delle molte guerre cibernetiche che si stanno compiendo in rete in maniera fluida e liquida, dei rischi del deep web, delle competenze necessarie per mettere in sicurezza le aziende che operano in Internet e i consumatori. Le pubbliche amministrazioni sono poi chiamate prima di tutti a garantire piattaforme e politiche sicure ai propri cittadini

per non mettere a repentaglio i loro preziosi dati durante il dialogo digitale con le istituzioni (e.g., dati sanitari, dati amministrativi, dati scolastici, dati relativi alla sfera politica).

I risultati.

IGF Italia ha lavorato, a partire dai tre anni precedenti, per favorire la creazione di un apparato continuativo e permanente che possa occuparsi di tutti i temi di Internet utilizzando il metodo multistakeholder in Italia. In questa edizione bolognese si segna una svolta in tal senso partorendo risultati concreti, condivisi dal governo e dalle autorità che regolano Internet come accade già in diversi paesi europei e non europei. L’entusiasmo e l’energia dei giovani, con le loro forme di autogestione in rete, divengano vero motore del cambio di paradigma. Come ci ricorda Kuhn alla crisi del paradigma segue una ristrutturazione. L’esito dei lavori del comitato di programma è stato presentato da AgID nella sessione plenaria conclusiva sotto forma di manifesto-proposta con lo scopo di fondare un comitato multistakeholder per la Governance di Internet in Italia. Il manifesto- proposta sarà messo in consultazione pubblica e portato all’attenzione di tutte le istituzioni interessate e coinvolte a diverso titolo nella Governance di Internet. L’idea è di dare vita ad un organismo consultivo di supporto alle decisioni governative, una struttura che solleciti i portatori di interessi, aggreghi la comunità e elabori proposte e pareri ogni qual volta che si tratti il tema del digitale. L’Italia secondo l’indice DESI (Digital Economy and Society Index) 2017 è quartultima per connettività, accesso ad internet, competenze digitali diffuse e specifiche nelle pubbliche amministrazioni, per capacità di muovere l’economia digitale e di emergere nell’Industria 4.0. Non possiamo aspettare oltre, specie considerando il piano europeo “Digital Single Market” che preme sugli stati membri attraverso regolamenti europei cogenti come quello sulla privacy, sulla sicurezza, sull’identità digitale, i servizi fiduciari e molti altri strumenti di armonizzazione e standardizzazione dello spazio unico europeo. E’ urgente trovare una strategia che sia in sintonia con il passo dell’Europa, ma che tenga in conto dei problemi italiani.

Conclusioni.

L’IGFItalia2017 ha portato molti buoni risultati:

  1. ad un raffinamento del metodo organizzativo dell’evento e una maggior consapevolezza nel richiedere dal basso la gestione dei temi;

  2. il coinvolgimento dei giovani in modo significativo nel dibattito costitutivo e critico della Governance di Internet;

  3. la presa di coscienza che senza i media come ulteriore costituency, insieme a società civile, tecnici e governi, non si potrà azionare la trasformazione culturale dai vecchi media ai nuovi media;

  4. maggiore attenzione ai temi etici nel definire un perimetro sostenibile dell’accelerazione tecnologica anche nel rispetto delle professioni uscenti e di quelle emergenti al fine di minimizzare i conflitti sociali nel mondo del lavoro;

  1. comprensione che la cybersecurity serve all’espressione dei diritti e delle libertà fondamentali, ma anche che se i diritti e le libertà sono negati, compressi o inesigibili, la sicurezza non ha più ragione d’esistere;

  2. rafforzamento del concetto che Internet non può essere lasciata in mano nella sua definizione e governance ai soli attori di mercato, senza un ruolo attivo e vigile dei governi che tutelino un approccio aperto, libero, equo, etico, bilanciato all’accesso alla risorsa più importante in questo momento sul pianeta;

  3. impegno a costituire un organismo permanente con la richiesta ad AgID di svolgere almeno funzioni di segreteria organizzativa e con il coinvolgimento di tutte le costituenti (istituzioni, società civile, imprese, media, tecnici e accademia) poste in modo paritetico ed egualitario con il fine di:

    • monitorare l’andamento dei temi emergenti in Italia relativamente alla Governance di Internet;

    • raccogliere le esigenze dal basso e suggerire soluzioni condivise alle istituzioni;

    • presidiare i tavoli di lavoro nazionali, regionali, internazionali;

    • favorire la partecipazione dei cittadini ad occuparsi di questi temi e a diffondere la cultura della società della conoscenza.

       

 

Autori: Monica Palmirani
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