INTERNET GOVERNANCE FORUM ITALIA

Premessa

Stefano Rodota'

  • Nel mondo del Web cresce la consapevolezza della necessità di dotarsi di strumenti nuovi, che consentano di salvaguardare e arricchire la libertà di chi opera su Internet, di far sì che le promesse e le opportunità offerte dal Web possano essere ulteriormente sviluppate.
  • Si diffondono e si consolidano le “dynamic coalitions” che lavorano alla progettazione di un Internet Bill of Rights. Diversi Stati si stanno organizzando per trasferire a livello nazionale il modello dell’Internet Governance Forum.
  • Questi sono gli effetti dell’onda lunga di Rio de Janeiro dove, concludendo nel novembre scorso la sessione dell’Internet Governance Forum, il rappresentante delle Nazioni Unite ha esplicitamente riconosciuto che i molti problemi che si pongono in Rete richiedono appunto un Internet Bill of Rights.
  • Questo non è un risultato caduto dall’alto. E’ il frutto di un lavoro conforme alla natura della Rete, ad una mobilitazione diffusa, ad un processo bottom/up. Proprio questa attività è riuscita ad avviare una modifica del quadro complessivo, dove abituali resistenze e disattenzioni cominciano a cedere di fronte all’evidenza dei fatti. Possono nascere benefiche forme di alleanza con le istituzioni, testimoniate non solo dal riconoscimento dell’Onu, ma pure da specifiche iniziative dei paesi più sensibili.
  • Il risultato finale di Rio è stato possibile grazie anche al fatto che, un giorno prima, era venuta una dichiarazione congiunta dei governi brasiliano e italiano che indicava proprio nell’Internet Bill of Rights lo strumento per garantire libertà e diritti nel più grande spazio pubblico che l’umanità abbia mai conosciuto.
  • Tutti questi sono segnali importanti, che ora esigono una adeguata capacità d’azione. Altri paesi hanno chiesto di aderire alla dichiarazione italo-brasiliana: questa è una opportunità che è indispensabile cogliere. La Commissione Libertà pubbliche del Parlamento europeo sta lavorando su un documento che affronta proprio la questione dell’Internet Bill of Rights.
  • La logica delle coalizioni dinamiche comincia a coinvolgere soggetti istituzionali, nazionali e sopranazionali. Da tutto questo possono esser tratte indicazioni importanti per meglio definire la strategia da seguire in vista della prossima sessione dell’Internet Governance Forum, che si terrà in India a dicembre.
  • Va confermata e rafforzata la logica che vede nell’Internet Bill of Rights un processo diffuso e condiviso da una pluralità di attori, ai livelli più diversi, che dialoghino tra loro e mettano a punto regole comuni, secondo un modello definito appunto multi-stakeholder e multi-level. Ma questo esige un confronto più puntuale, che individui con precisione i contenuti possibili dell’Internet Bill of Rights, partendo da un inventario dei tanti documenti già reperibili in Rete.
  • Devono essere valorizzati i segnali che vengono dalle diverse istituzioni. Un processo, questo, che dovrà trovare in India una evidenza maggiore che in passato». Stefano Rodotà, marzo 2008
IGF Italia 2008
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