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Vittorio Bertola

Tipo di associatura: individuale

Annualità sociale: 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024

Vittorio Bertola, torinese, nato nel 1974, ingegnere, si occupa di Internet a tutto tondo, comprendendo gli aspetti tecnici, economici, sociali e politici, in qualità di imprenditore, scrittore, attivista e ingegnere.

Attualmente lavora come Head of Policy & Innovation per Open-Xchange, una azienda tedesca che fornisce servizi cloud agli operatori di telecomunicazione e produce alcuni dei più usati software liberi in ambito email e DNS, in cui si occupa delle attività di innovazione, analizzando e sviluppando tecnologie e partecipando agli enti di standardizzazione; coordina inoltre le attività di policy e di rapporto con la comunità della rete, rappresentando l'azienda nelle procedure legislative europee e negli organismi internazionali di Internet governance.

In passato è stato partner o socio fondatore di varie startup legate a Internet, tra cui E3C (embedded Linux), Dynamic Fun (applicativi per cellulari), Glomera (Internet TV), The Innovation Group (consulenza strategica) e Quotidiano Piemontese (notizie online), e uno degli artefici di Vitaminic, azienda leader della new economy italiana, con la carica di Vice President for Technology (direttore tecnico).

Si occupa inoltre sin dalla fine degli anni '90 delle politiche di Internet a livello nazionale e internazionale. È stato membro del Working Group on Internet Governance (WGIG) delle Nazioni Unite, su nomina del Segretario Generale Kofi Annan, e membro del Comitato Consultivo per la Governance di Internet del governo italiano. È tra gli inventori dell'Internet Governance Forum (IGF) delle Nazioni Unite, dove ha coordinato il comitato della società civile e guidato la campagna per la Carta dei Diritti di Internet, promossa da Stefano Rodotà. Ha rappresentato gli utenti Internet mondiali all'interno del Board di ICANN, l'entità di amministrazione globale dei domini Internet, dopo avere presieduto per anni la constituency At-Large. È stato membro del consiglio di ISOC Italia, vicepresidente del coordinamento europeo della Internet Society e rappresentante degli utenti nel Comitato di Indirizzo del Registro .it. Ha ricoperto numerose altre cariche nel settore, che lo hanno reso una figura nota dell'Internet nazionale e globale.

È stato per un mandato (2011-16) consigliere e capogruppo nel consiglio comunale di Torino, acquisendo esperienza sul funzionamento della pubblica amministrazione di una grande città e nella comunicazione stampa, radiotelevisiva e online verso il grande pubblico. Nel 2011 era stato candidato a sindaco di Torino, risultando il terzo più votato con oltre 22.400 voti, pari a circa il 5%.

È autore insieme a Stefano Quintarelli del saggio Internet fatta a pezzi (2023), edito da Bollati Boringhieri, in cui discute la frammentazione della rete in isole nazionali e in giardini recintati dalle big tech, analizzando il passato e il futuro economico, legislativo e geopolitico di Internet.

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