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Evento: Internet Governance Forum Atene 2006
Data Documento: 13/09/2007

Presentiamo un breve riassunto della sessione plenaria "ACCESS" del primo IGF Forum di Atene. Il nostro contributo ha lo scopo di far conoscere agli utenti italiani della rete alcune problematiche emerse, che rappresentano la base di partenza per gli impegni dei prossimi IGF.

La connettività è un elemento abilitante indispensabile: senza la possibilità di interagire attraverso strumenti informatici all’interno di una comunità mondiale, ha un senso limitato parlare di Società dell’Informazione e tanto meno di Internet Governance.

La sessione su ACCESS è iniziata sottolineando che solo un sesto della popolazione mondiale è collegata in Internet, solo il 40% degli Asiatici può usufruire di banda larga e in Africa questa percentuale scende al 0.1% della popolazione. Comunque complessivamente il dato sul divario del digital divide si è ridotto di 20 punti (da 27 a 7) nel periodo tra il 1994 e il 2004.

Il problema dell'accesso non riguarda esclusivamente l'accesso alle tecnologie ma viene inteso anche come accesso ai contenuti, ai servizi, alla conoscenza, alla formazione ed anche alla certificazione.

La sessione ha dato particolare attenzione al continente africano ove il problema primario rimane la fame, l'analfabetismo, la povertà e il sottosviluppo. Determinante per il loro sviluppo è la loro partecipazione nella comunità scientifica mondiale, almeno garantendo loro l'accesso a bassi costi alle pubblicazioni scientifiche. La formazione rimane una delle barriere più imponenti per l'accesso; alcuni hanno sostenuto che il software libero e gli standards aperti possono avere un ruolo determinante. Sottolineata anche la problematica dei brevetti software, i quali creano monopoli compromettendo così l'interoperabilità. Sulla questione dei brevetti software non sono stati tutti d'accordo, alcuni hanno affermato che i brevetti non costituiscono in se un problema, ma che comunque il loro utilizzo deve essere indirizzato in tal modo, da non compromettere la possibilità di implementare le tecnologie ricoperte dai brevetti stessi.

La barriera primaria dell'accesso in rete rimane il costo di connessione, problema che non riguarda esclusivamente i paesi in via di sviluppo. Per esempio il costo di connessione tra l'Inghilterra e New York si aggira sui 120 mila Euro per una velocità di 10 Gbit/s, invece il costo per collegare Atene con Instabul è intorno ai 2 milioni di Euro per una velocità di 620 Mbit/s. Un'altro esempio citato, l'Argentina, ove il costo di connessione in Internet, tramite il cavo sottomarino, si aggira sui 15-20.000 $ per una velocità di 155Mbit/s. Per cui approssimativamente, a parità di costo i paesi sviluppati usufruiscono di velocità sostanzialmente superiori. Per aggirare questo problema, in Sud America sin dal 1998, si stanno realizzando exchange points locali tra l'Argentina, il Brasile ed altri paesi della regione, così il traffico locale viene veicolato regionalmente senza dover passare dal backbone internazionale o dover pagare il transito agli Stati Uniti. A proposito è stata proposta la realizzazione di una infrastruttura regionale Africana, in quanto solo così sarà possibile la riduzione dei prezzi, come è avvenuto in Europa ove gli operatori delle telecom hanno costruito una rete in comune, la quale ha consentito la riduzione dei costi. Un esempio della gravità della situazione è dato dal Burkina-Faso, che ha la connessione in Internet tramite il Senegal ed è costretta a pagare sia per l'accesso, sia per il servizio ed il transito.

Per alcuni la questione più importante inerente l'accesso, riguarda il problema del monopolio del local loop, per cui diventa fondamentale identificare le barriere alla competitività e la modalità per sormontarle. Per tale fine diventa necessaria una regolamentazione trasparente in grado di stimolare la competitività per favorire l'accesso. Dall'altra parte è stato messo in evidenza anche l'importanza dell'aspetto collaborativo, nella risoluzione dei problemi che riguardano specialmente i gruppi svantaggiati. È una questione di costi; il servizio deve essere considerato come un bene pubblico prioritario, come se fosse cibo o abitazione, ha affermato Kishis Park (Presidente del IPv6 Forum). Per altri la soluzione per l'accesso in Africa deve essere intrapresa a livello nazionale, con realizzazione di soluzioni innovative e a basso costo.

È infine stata sottolineata l'importanza della mobilizzazione di capitali a livello locale, e l'apertura dei mercati svincolati dalla giurisdizione dei governi. Alcuni altri hanno sostenuto che i governi non possono rimanere estranei alla questione, in quanto i servizi pubblici come la sanità, la formazione e le banche implicano un maggiore ruolo del settore pubblico. Per esempio nelle aree rurali economicamente svantaggiate tra Brasile e Colombia, ove il settore privato non ha interessi, gli access points sono stati finanziati dai rispettivi governi.

Le tecnologie wireless potrebbero cambiare drasticamente lo scenario, in quanto facilitano la costruzione di local loop e sono più semplici da usarsi anche da parte di persone che non hanno grandi conoscenze tecniche. In discussione anche la telefonia mobile come soluzione per l’accesso. C’è chi è a favore e chi sostiene che non si può estrapolare il modello della telefonia mobile in relazione con Internet, in Europa e negli Stati Uniti non si identifica la Società dell'informazione con la diffusione della telefonia mobile, ma si parla di Società dell'Informazione grazie a l'avvento delle rete Internet e dei servizi che essa può offrire.

La sessione si è conclusa ribadendo che i tre pilastri fondamentali per la Rete Internet, già definiti dalla Commissione Europea, sono: la Libertà, Interoperabilità e Neutralità.

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1. Dal documento del Comitato consultivo sulla governance di Internet prodotto da Joy Marino e Laura Abba dedicato al tema ACCESS.

Documenti "ufficiali"

La trascrizione della sessione plenaria in lingua inglese

Il riassunto delle sessioni plenari Diversity e Access

 

fonte: Internet Governance Forum di L. Abba e C. N. Cosmatos
Quaderno dell'Internet Italiano "Aspetti Giuridici di Internet"

Autori: Laura Abba, Carlo Cosmatos
Intervento: Sessione Plenaria 'Access'