a cura di Federica Giaquinta
Mentre da tempo, in Italia e in Europa, si discute sulla necessità di regolamentare il sempre più diffuso fenomeno del “deep fake”, in Israele è stata preferita l’opzione della commercializzazione – con tutti i possibili e reali rischi connessi – della propria immagine, al fine di sfruttare e ottimizzare con un preciso obiettivo l’utilizzo di queste nuove forme di intelligenza artificiale.