INTERVENTO DI ALBERTO TRIPI

PRESIDENTE DI FEDERCOMIN

Internet può essere considerato il motore della Società. Secondo una ricerca condotta a livello internazionale (Fonte: Trust Barometer) su 1.500 opinion leader, Internet è ormai la terza fonte di informazione mondiale dal punto di vista quantitativo, dopo televisione e carta stampata.

Ma può essere considerata la prima dal punto di vista qualitativo, per la vastità dei contenuti e l'interattività che la contraddistingue. Intervistati da una Università del Nord Carolina sul futuro di Internet, i cittadini americani si sono così espressi:

· il 66% manifesta timori per attacchi a reti e infrastrutture informatiche; · il 59% prevede l'intensificazione della sorveglianza da parte dei governi e circuiti commerciali; · il 56% ritiene che la rete consentirà una diffusione capillare del tele-lavoro e dell'insegnamento a distanza; · per il 42% aumenterà la partecipazione civica nei prossimi 10 anni, grazie ad uso sempre crescente di Internet.

Il sondaggio sintetizza i temi principali che la Rete già pone, e porrà più incisivamente nei prossimi anni: dalla sicurezza, che si manifesta come l'aspetto più percepito, alla libertà di informazione e alla privacy, all'inclusione e al digital divide.

Queste appaiono come le grandi sfide che la governance di Internet dovrà affrontare a livello globale, e sulle quali la comunità internazionale è chiamata a confrontarsi e a proporre soluzioni idonee per uno sviluppo della Società dell'Informazione e della Conoscenza accessibile a tutti.

Ma accanto a questi temi, che pongono problematiche indubbiamente importanti, vanno evidenziati i profondi cambiamenti indotti dalle nuove applicazioni collegate ad Internet. Le tecnologie dell'innovazione dispiegheranno i loro effetti nell'economia, realizzando nuovi modelli di business; nel rapporto con i servizi di e-Government e nella partecipazione dei cittadini alla res publica; nel mercato del lavoro; nel campo dell'editoria e in quello della medicina; nell'education e nell'e-learning. Le tecnologie governeranno il mutamento delle dinamiche sociali e familiari, costituendo uno strumento fondamentale di conoscenza e di democrazia.

Gli obiettivi di governance vanno perseguiti attraverso una serie di principi:

  • formalizzazione e riconoscimento dei processi di creazione, circolazione e consolidamento della conoscenza delle ICT e dell'economia della conoscenza;
  • riduzione dei dislivelli geografici, generazionali e sociali nella conoscenza e nell'uso delle ICT;
  • semplificazione, trasparenza ed efficienza dei servizi delle PA con l'uso delle ICT;
  • diffusione delle ICT nella istruzione fin dall'età scolare;
  • introduzione della nozione di "formazione continua" come elemento qualificante di tutte le attività professionali;
  • incentivazione alla cooperazione fra imprese, comprese le PMI, centri di ricerca ed università, anche favorendo la partecipazione agli appalti pubblici ed eliminando gli ostacoli giuridici e fiscali a tale cooperazione;
  • applicazione delle ICT nella organizzazione del lavoro e nella sperimentazione di nuove forme di attività economica;
  • sviluppo della competitività internazionale delle imprese;
  • creazione e sviluppo delle infrastrutture ICT e delle reti di comunicazioni elettroniche aperte all'integrazione;
  • promozione della standardizzazione e dell'interoperabilità;
  • sicurezza delle infrastrutture, dei servizi e delle applicazioni ICT quale condizione fondamentale per la costruzione della Società dell'informazione.

Su queste linee sembra opportuno costruire la posizione dell'Italia nell'ambito del WSIS. I Governi, da parte loro, in applicazione delle decisioni del Consiglio di Lisbona, stanno mettendo in atto grandi sforzi per realizzare i progetti che vedono l'innovazione tecnologica come un elemento fondante della nostra economia e della nostra società.

L'Europa e l'Italia hanno più volte affermato che la Società dell'Informazione deve essere per tutti i cittadini. Non a caso il Commissario europeo Viviane Reding ha proposto di sostituire nell'Agenda di Lisbona la "e di electronic" con la "i di inclusion" che esprime una Società della Conoscenza vissuta da tutti e partecipata senza solchi culturali e digitali.

Innovazione, come motore della competitività, e Inclusione per combattere il divario digitale e incoraggiare la partecipazione: sono i due pilastri per la realizzazione di una Società dell'Informazione per tutti.

ALBERTO TRIPI

  • Romano, ingegnere elettronico. 17 anni in IBM, dove ha ricoperto importanti ruoli manageriali. Nel 1983 ha lasciato la IBM Europa (con sede Parigi) dove ricopriva la responsabilità di dirigere le attività della Società per le operazioni di sviluppo del mercato dei servizi per l'area Europa, Africa e Medio Oriente. Nel 1983 fonda la COS Communication Services S.p.a.
  • Attualmente la COS è la capogruppo di una serie di Società controllate da Alberto Tripi operanti nel campo dei servizi di Informatica e Telecomunicazioni (Software, Internet, e-commerce, Call Center, Lotto telematico, Sicurezza, etc.).
  • Componente la Giunta Esecutiva di Confindustria.
  • Dal 1999 è Presidente di FEDERCOMIN, la Federazione che rappresenta le Società (oltre 1.000) di Informatica, Telecomunicazioni e Comunicazioni aderenti a Confindustria.
  • Il Gruppo COS è leader nei call center con 13.000 dipendenti e un fatturato nel 2004 di 205 milioni di euro. Il Gruppo ha sedi a Roma, Milano, Napoli, Catania, Palermo, Tunisi e Bucarest.
  • Dal marzo 2005 è presidente del Gruppo Finsiel (quarto gruppo europeo nell'informatica) che ha acquistato da Telecom Italia.
  • Nel giugno 2005 è stato nominato Presidente di FITA, Federazione Italiana Terziario Avanzato.
Quaderno WSIS 2005 indice
tripi