COMUNICATO STAMPA DEL MIT

Comunicato a cura dell'Ufficio Stampa e del Portavoce del

Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie - Roma, 5 maggio 2005

  • I Governi non devono entrare nel controllo di Internet che, invece, deve essere lasciato ai privati. Questa la posizione che il Governo italiano sta sostenendo in sede internazionale in vista del Vertice Mondiale dell'Onu sulla Società dell'Informazione, in programma a Tunisi nel prossimo novembre. E su questa posizione oggi si è registrato l'accordo tra le forze politiche e sociali, ossia i rappresentanti della società civile che il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha riunito nell'ambito di una serie di consultazioni in atto in vista del vertice tunisino.
  • All'incontro hanno preso parte, per il Parlamento, i senatori Fiorello Cortina e Vittorio Pessina, e i deputati Antonio Palmieri e Paolo Gentiloni; dirigenti dei ministeri degli Affari Esteri e delle Comunicazioni; l'ANCI; per le imprese Alberto Tripi, presidente di Federcomin; la GARR-Rete Università e Ricerca; l'ISOC-Società di Internet; il CNR e l'Associazione ONG.
  • "Nella governace di Internet dobbiamo lasciare spazio all'iniziativa privata; i Governi non debbono controllare Internet, perché il Web è un grandissimo spazio di libertà e di democrazia. Si deve invece aumentare la legittimizzazione internazionale degli organismi che gestiscono Internet e consentire ai Governi di intervenire solo quando è opportuno non per controllare e gestire, come vorrebbero alcuni Stati, ma in presenza problemi di natura politica che toccano l'interesse pubblico", ha detto Stanca.
  • Il ruolo dei Governi, ha precisato, "deve essere chiaramente delimitato e riguardare: la possibilità di interventi sul funzionamento della Rete solo nel caso che l'autoregolamentazione oggi in essere non funzionasse; adottare misure per arginare le patologie connesse al cattivo uso della Rete; facilitare lo sviluppo del mercato e aiutare lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione nei Paesi in Via di Sviluppo".
  • Il Ministro ha sottolineato che "oggi abbiamo registrato uno dei rari casi in cui, al di là delle varie colorazione politiche, c'è accordo nel proseguire lungo questa direttrice ed anzi è stato espresso apprezzamento per quello che l'Italia ha fatto e sta facendo su questo fronte in sede internazionale".
  • Stanca non ha nascosto di essere "abbastanza ottimista che a Tunisi si possa trovare un compromesso giusto, che non limiti la libertà di Internet, ma che invece aiuti quei Paesi che vedono il Web come un 'nemico', perché aumenta la libertà, a capire che li può portare su una strada di maggior democrazia e di maggior sviluppo". Nel corso della riunione è stata apprezzata l'opera che l'Italia sta conducendo a livello europeo per giungere a Tunisi con una posizione unitaria, che medi tra le posizioni estreme, soprattutto quella francese e quella inglese molto vicina alla posizione americana.
  • "Su sollecitazione italiana", ha spiegato il Ministro, "le posizione europee si sono infatti ora fortemente avvicinate e all'ultima riunione dello specifico gruppo di lavoro dell'ONU, l'UE ha presentato una dichiarazione congiunta proprio sul tema dell'internazionalizzazione del governo di Internet. L'UE a Tunisi potrà inoltre svolgere un importante ruolo per la ricerca di un compromesso tra le posizioni degli USA, legittimamente preoccupati di preservare le importanti caratteristiche che hanno consentito il successo dello sviluppo di Internet, e le altrettanto legittime richieste di molti Paesi di internazionalizzare la gestione del Web e di darle, sotto l'egida dell'ONU, una legittimità internazionale che oggi manca".
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