PRESENTAZIONE

STEFANO RODOTÀ

  • La diffusione dello spamming ha scardinato molte consolidate certezze.
  • Basta guardare agli Stati Uniti, patria d'ogni resistenza al ricorso, in questa e in altre materia, allo strumento legislativo, visto come il veicolo di un inaccettabile paternalismo.
  • Proprio prendendo le mosse dal fenomeno dello spamming, infatti, si è avuta una massiccia adozione di norme, anche con sanzioni penali pesantissime.
  • Non voglio qui discuterne l'efficacia concreta. Credo, però, che questo cambiamento culturale debba essere segnalato. Ad esso, infatti, contribuisce molto anche un disagio delle imprese che si congiunge al bisogno di tutela da parte degli utenti, e che fa emergere l'importanza della dimensione istituzionale in senso proprio.
  • Di questo bisogna essere consapevoli, anche in una fase in cui continuano a mantenere specifica rilevanza le tecnologie a difesa della privacy ed i codici deontologici. Al tempo stesso, proprio i limiti delle discipline soltanto nazionali obbligano a mettere all'ordine del giorno il tema di convenzioni internazionali in materia.
  • Il Garante per la protezione dei dati personali ha sollevato questo problema fin dalla Conferenza internazionale di Venezia del 2000. E la questione non può essere accantonata.
  • Naturalmente, nessuno è così cieco da non vedere le difficoltà che si incontrano lungo questa strada, e i tempi lunghi di iniziative del genere. Ma è necessario che la discussione prosegua.
  • Forse è il caso di ricordare l'iniziativa del precedente Commissario europeo per l'informazione, Erik Likkanen, che cercò appunto di aprire un dialogo internazionale con gli Stati Uniti proprio sul tema dello spamming e delle modalità per contrastarlo.
  • La via di intese parziali, di accordi regionali può essere il terreno di sperimentazioni che, poi, potrebbero costituire la base di iniziative più larghe e più mature.
  • Questo, dunque, può essere un terreno propizio all'apertura di un "transatlantic privacy dialogue", che si affianchi agli altri dialoghi in corso tra Unione europea e Stati Uniti.
  • E chi crede alla necessità di una alleanza tra molteplici forze e strumenti diversi, nella prospettiva non solo utopica di una "Costituzione per Internet", deve tenere l'occhio ben attento a quel che accadrà in questo settore strategico della comunicazione di massa verso i cittadini.
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