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CAPITOLO III "IL CONTRIBUTO ITALIANO ALLA EVOLUZIONE DI INTERNET "

3.4 UTENTI E FORNITORI DI SERVIZI

La nascita degli Internet Exchange in Italia e il loro coordinamento continentale
The birth of Internet Exchanges in Italy and their co-ordination on the continent
Valeria Rossi
  • Internet, nel corso della sua evoluzione, è diventata una struttura ad architettura distribuita in cui operano differenti Internet Service Provider (ISP) che offrono servizi a carattere commerciale o che offrono servizi alle comunità scientifiche e di ricerca in ogni regione del mondo.
  • La rete di un ISP è anch'essa una rete distribuita ed è costituita da punti di presenza dell'ISP (POP) presenti in zone diverse del territorio; l'insieme dei POP di uno stesso ISP e dei circuiti che li interconnettono costituisce la dorsale (backbone) della rete di quell'ISP.
  • A questi suoi POP un ISP connette propri clienti che possono essere sia clienti finali che essi stessi degli ISP.
  • Per poter garantire ai propri clienti di raggiungere clienti di altri providers (ad esempio per inviare o ricevere mail a/da un utente di un altro ISP), un ISP deve collegare la propria dorsale alla dorsale degli altri ISP e questo può essere realizzato in due diverse modalità: o tramite circuiti dedicati punto-a-punto o tramite dei punti generici di interconnessione "multipla".
  • Nel primo caso, un ISP utilizzerebbe tanti circuiti quanti sono gli ISP con cui vuole connettersi, nel secondo caso un ISP utilizza un unico flusso di accesso ad un punto dal quale può realizzare connessioni locali con tutti gli altri ISP presenti in quel punto.
  • Ovviamente un metodo non esclude l'altro ed in genere, per vari motivi, si scelgono entrambe le soluzioni in dipendenza, tipicamente, dalla mole di traffico di transito fra due dorsali nonché da ovvie valutazioni di carattere economico.
  • Un Internet Exchange (IX, talvolta anche detto NAP - Neutral Access Point) non è altro, dunque, che un punto di interconnessione "multipla" tra diversi ISP che accedono ad esso tramite un flusso e che, localmente, scambiano dati dei propri clienti tramite una rete locale (LAN) e non tramite una connessione punto-a-punto.
  • Quando si parla di interscambio di dati tra ISP, si parla di scambio di traffico IP e si introduce il concetto di "peering" tra ISP: un ISP annuncia ad un altro ISP (detto suo "peer") le proprie reti IP e riceve da esso le sue reti IP così che il flusso di traffico IP sia diretto sulla base di tali informazioni.
  • In Italia, il primo IX italiano fu costituito presso un consorzio interuniversitario lombardo nel 1994 e poco dopo tempo ne sorse un secondo a Roma presso un altro consorzio universitario.
  • Non è casuale che entrambi i NAP fossero locati in suolo accademico: la necessità di terreno neutrale in cui non si creino aree di competizione tra i singoli afferenti è una caratteristica che distingue tutti i punti di interscambio nel mondo (molti dei quali ancora ospitati in strutture pubbliche, tipicamente in centri di ricerca ed università).
  • In quello stesso periodo, il campus di Via Caldera a Nord Ovest di Milano, cominciava a popolarsi significativamente della presenza di ISP fino a divenire, oggi, il più importante bacino di raccolta di operatori di rete Internet in Italia.
  • La folta concentrazione di ISP nel campus, creava dunque un terreno favorevole alla realizzazione di un IX all'interno del campus e così, nel 1996, su iniziativa volontaria e non a fini di lucro, un ISP presente in Via Caldera (Inet) mise a disposizione parte della propria struttura tecnica per la realizzazione di un secondo NAP in Milano, il primo "mix" (allora per "mix" si intendeva il servizio di interscambio, e non si parlava di MIX come società).
  • Come si intuisce facilmente da ciò che un NAP rappresenta nella topologia di Internet, la doppia presenza in una stessa città di due differenti punti di interscambio su cui insistevano gli stessi ISP non poteva essere significativa; negli anni, la facilità di connessione che si poteva realizzare nel campus rese il "mix" più ricco come presenze del primo NAP di Milano che, pur continuando ad esistere, non poteva evolvere ulteriormente.
  • Di contro, restava aperto ancora il problema che il "mix", assunte tali proporzioni, fosse ospitato da un ISP, cioè in terreno non neutrale: questo creava ormai imbarazzo per gli altri afferenti, molti dei quali competitor sul mercato dell'ISP ospitante il "mix".
  • Nel gennaio del 2000, con la sigla di 28 soci è stata creata la MIX S.r.L. con il compito di creare e gestire all'interno di infrastrutture proprie un insieme di servizi organizzati per facilitare l'interconnessione tra gli ISP che operano in Italia.
  • Questo servizio è conosciuto come il Milan Internet Exchange più conosciuto con il suo acronimo MIX.
  • MIX è certamente oggi la realtà più significativa in Italia e rappresenta uno dei maggiori punti di interscambio di traffico Internet del Sud Europa.
  • Ma in Italia, negli anni, altri IX sono stati creati, coprendo più che altro le esigenze di interconnessione di aree geograficamente circoscritte.
  • Oltre al NAP di Roma (Namex) nato con caratteristiche molto affini a quello di Milano, stanno via via affermandosi NAP a carattere regionale tipicamente promossi da iniziative pubbliche.
  • Nominiamo i più affermati quali il TIX (Tuscany IX) di Firenze promosso dalla Regione Toscana ed il Top-IX (Torino-Piemonte IX) promosso dalla Regione Piemonte, ma anche in Veneto, in Friuli ed altre regioni vi sono iniziative analoghe.
  • Seppur tutti sappiano che Internet è la Rete delle reti, ovvero una rete costituita dall'interconnessione delle reti di tanti e diversi Internet Service Providers (ISP), pochi probabilmente sanno quanto sia ampia l'opera di coordinamento ed armonizzazione anche a livello della sua infrastruttura.
  • Interconnettere le reti di migliaia di ISP differenti in dimensioni, copertura geografica e servizi offerti, per formare un'unica grande Rete dove, a prescindere da chi sia il proprio fornitore, ognuno è in grado di inviare un mail all'altro capo del mondo disinteressandosi del "come" il messaggio attraverserà la rete e per quante parti di essa dovrà transitare prima di giungere a destinazione, è un'attività di primaria importanza per il funzionamento ottimale di Internet.
  • Poco più di una decina di anni fa in quasi tutti i Paesi Europei cominciavano a nascere gli Internet Exchange, luoghi dedicati ad interconnettere le reti di ISP che operano all'interno di un Paese.
  • Ciò che accadde in Italia col MIX (Milan Internet Exchange) nel 2000, accadde pochi anni prima a Londra in cui venne formato LINX (London Internet Exchange), il primo IX strutturato.
  • A seguire nacquero AMS-IX ad Amsterdam, DE-CIX a Francoforte, Netnod a Stoccolma, solo per citarne alcuni, e via via in ogni altro Paese Europeo in cui, ancor oggi, esiste almeno un IX principale ed uno o più IX secondari.
  • Il motivo di questa proliferazione di IX era sempre lo stesso: migliorare la struttura topologica di Internet all'interno di un Paese per facilitare lo scambio dati IP tra gli ISP con infrastrutture in quel Paese.
  • Quindi: uno scopo unico operato da strutture tipicamente no profit per collegare operatori Internet con esigenze uguali se non addirittura i medesimi operatori (nel caso ad esempio di operatori che operano in più Paesi).
  • Questo, nel 2000, portò un piccolo gruppo di 7 IX a ragionare sull'opportunità di creare un coordinamento europeo degli IX: così come Internet è diventata negli anni una rete globale grazie al coordinamento di gruppi di lavoro sparsi per il mondo, anche nel mondo degli Internet Exchange si sentì la necessità di creare forme di cooperazione e di confronto perchè anche a livello infrastrutturale Internet godesse dei benefici delle esperienze di tutti.
  • Fu così che il 7 Maggio 2001 Ams-IX (Amsterdam), BNIX (Brussels), De-CIX (Francoforte), Linx (Londra), MIX (Milano), Netnod (Stoccolma) e VIX (Vienna) fondarono l'associazione europea degli Internet Exchange che venne nominata Euro-IX.
  • Scopo dell'associazione era ed è a tutt'oggi il coordinamento e l'armonizzazione delle attività degli IX, lo sviluppo di attività e procedure comuni e la condivisione di esperienze ed informazioni, ovvero il condimento base della grande Internet.
  • L'attività di Euro-IX negli anni si è mostrata vincente e grazie ad un'ampia opera di dissemination ha coadiuvato anche la nascita di nuovi IX non solo in Europa ma anche nel resto del mondo.
  • Oggi Euro-IX conta più di 40 affiliati da oltre 26 Paesi Europei, con uno scambio di traffico aggregato di circa 5 Terabit per secondo e che assieme mettono a disposizione degli ISP di tutto il mondo migliaia di dati essenziali alla corretta programmazione delle interconnessioni tra le loro reti.
  • Sebbene Euro-IX originariamente sia stato pensato come Forum degli IX europei, dopo qualche anno sembrò uno sviluppo naturale estendersi al di fuori dei confini geografici originari, per catturare l'interesse e l'esperienza anche di IX di altri continenti.
  • E così, a beneficio reciproco, nel 2005 l'associazione decise di aprire le proprie porte anche ad IX non europei.
  • Grazie a quest' apertura oggi la comunità degli IX europea gode della presenza di affiliati provenienti da Brasile, Curacao, Iceland, Egypt, Japan, India, Nepal e United States.
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