HAPPY BIRTHDAY INTERNET SOCIETY !

CAPITOLO II "IL CONTRIBUTO ITALIANO ALLA FONDAZIONE DELLA INTERNET SOCIETY "

2.1 IL CONTRIBUTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

I miei ricordi sulla nascita della Internet Society
Memories of the birth of the Internet Society
Stefano Giordano
  • Sono stato borsista presso l'Istituto CNUCE del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) prima ancora di laurearmi. Lavoravamo nel 1988 ad uno study contract dell'IBM (ASTRA - Application Software & Technical Reports for Academia) che oggi definirei un antesignano del WAIS, che fu antesignano del GOPHER che aveva preceduto l'esplosione del WEB.
  • Alcuni anni dopo partecipai con Laura, Stefano ed altri cari amici del CNUCE alla conferenza INET91 a Copenhagen.
  • Ero partito per il militare dopo la laurea ma cercavo comunque di collaborare al progetto RINAF (Regional Information Society Network for Africa), finanziato dall'Unesco e rivolto all'interconnessione alla rete di alcuni paesi africani.
  • Ricordo che avevo potuto ricevere un permesso per poter interrompere il mio servizio militare per una settimana e partecipare al convegno dove avrei dovuto, forse per la prima volta, tenere un seminario sulle reti di telecomunicazioni proprio per i delegati dei paesi africani che partecipavano al progetto.
  • Rimasi molto colpito dalla diffusione di ISDN nel nord Europa e dal fatto che il presidente di Terena avesse sostenuto "l'anno prossimo festeggeremo i 500 anni dalla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo ma i nostri Vichinghi con i loro Drakkar le stesse coste le avevano raggiunte già centinaia di anni prima!".
  • La sede del congresso era collegata in DIAL-UP tramite rete ISDN e io mi ero laureato su reti metropolitane DQDB (IEEE 802.6) ed ero super interessato agli sviluppi del Broadband ISDN (basato sul modo di trasporto ATM). A quel tempo non sapevo che uno dei massimi leader mondiali nel settore della commutazione e della produzione di centrali ISDN fosse proprio ITALTEL, ne sapevo che in Bellcore fossero impiegati i codec Telettra altro leader mondiale nel settore della codifica e della trasmissione radio. Ma questa è un'altra storia che ci porterebbe ad altre riflessioni.
  • Erano i congressi globali più importanti per le Reti della Ricerca (le NREN - National Research and Education Networks) e la ricerca sulle reti non aveva nulla a che fare con le reti per la ricerca.
  • Eppure, Laura, Stefano ed io eravamo convinti che qualcosa sarebbe cambiato, che certamente ci sarebbe stata "una convergenza" verso soluzioni globali, scalabili, flessibili che avrebbero potuto coinvolgere tutti, proprio tutti, anche i paesi più svantaggiati.
  • È importante cercare di comprendere cosa fossero le reti IBM, DIGITAL, TCP/IP… a quel tempo. L'OSI era stato definito sulla carta in decenni di riunioni di ISO, ITU, ecc. eppure questi "cantinari" tra cui Jon Postel (di cui non scorderò mai il codino bianco) o Van Jacobson (ricordo i commenti di Marco Sommani che aveva immediatamente apprezzato e compreso le sue idee sul congestion control del TCP) pensavano che quello stack avrebbe potuto funzionare come collante universale come l'elemento chiave per un Internetworking globale a quel tempo tutt'altro che scontato. L'anno dopo come annunciato a Copenhagen, ad INET92 sarebbe stata fondata la Internet Society. Ricordo che per RINAF eravamo tutti arrazzati dal DIAL-UP IP.
  • Ricordo i primi TELEBIT (azienda fondata da Paul Baran a cui si attribuisce l'invenzione della commutazione di pacchetto). Ricordo i modem a 512 portanti ortogonali che usavamo anche su linee disastrate. Il networking più plausibile per quei paesi restava a quel tempo FIDONET e UUCP (che oggi chiameremo DTN - Delay Tolerant Networking).
  • Ho tre ricordi molto nitidi della conferenza INET92 (di cui ho ritrovato la borsina in tela fornita ai congressisti per i proceedings rigorosamente cartacei).
  • Il primo è relativo alla presentazione di Stefano su RINAF ed al fatto che forse proprio grazie a questi nuovi dispositivi avremmo potuto collegare a Wais, Gopher, ecc. anche i paesi in via di sviluppo usando il Dial-up IP.
  • Il secondo è relativo ad una specie di breve litigata che avevo fatto con un certo Christian Huitemà (io non sapevo certo chi fosse) che mi aveva detto che secondo lui avremmo potuto nel futuro trasmettere conferenze come quella a livello globale (cosa che lui stava già facendo nel progetto Rodeo all'INRIA). Io ero tutto appassionato al Broadband ISDN, all'ATM eppure quando a Pisa qualche anno più tardi il prof. Roveri direttore del progetto finalizzato Telecomunicazioni del CNR chiese, in aula magna ad Ingegneria, se secondo qualcuno di noi si sarebbe potuto trasmettere voce e video su una banale rete Ethernet, in modalità a pacchetto puntando il dito verso di me … io risposi si e risposi si perchè alla fine Christian mi aveva convinto.
  • È da lì che poi sulla MAN Toscana abbiamo condotto i primi esperimenti in Italia di voce e video a pacchetto in modalità multicast. Esperimenti che avevamo esteso anche sulla rete GARR in collaborazione con il gruppo di Maurizio Lancia al CNR di Roma. A Pisa usavamo le workstation prestate da Silicon Graphics (le stesse impiegate per girare Jurassic Park).
  • Il terzo ricordo è legato alla presentazione plenaria di Toshitada Doi (il capo del Data Center della Sony in Giappone - nipote di un vero Samurai!) -11:00-12:00 Keynote address: Toward Multimedia Networking by Toshitada Doi (Sony, Japan).
  • Davvero non lo scorderò mai: si presentò con dei pantaloni a mezza caviglia modello Charlie Chaplin ma era il nipote del Samurai e nessuno si azzardò a sorridere. Nel corso della sua presentazione parlò dei notevoli progressi tecnologici del suo paese e della Sony e poi passo a concludere con il suo capolavoro di comunicazione: prima fece vedere sullo schermo gigante un testo scritto, poi una voce che leggeva il testo, poi un'immagine fissa di una persona e in sottofondo la voce che leggeva lo stesso testo, poi uno slow-motion video (stessa frase) ed infine un full motion in audio e video di buona qualità.
  • In tutti i casi quantificò attentamente l'informazione necessaria che sarebbe stata eventualmente trasmessa. "Vi ho dimostrato che l'emozione è proporzionale alla quantità di informazione".
  • Circa 600 persone in quell'aula restarono ammutolite. Gli organizzatori a questo punto chiesero se c'era qualcuno che voleva fare domande.
  • Io ero seduto piuttosto in fondo alla sala (organizzata in scalinate come ogni auditorium di grandi dimensioni). Si alzò davanti a me un ciccione in pantaloncini corti. Il ciccione aveva una maglietta con scritto Columbia ed appena si alzò con quei pantoloncini da tennis io pensai "non vorrai mica sfidare il Samurai?!".
  • Si avvicinò ad uno dei microfoni con asta presenti in diversi punti della sala e disse "Lei ha affermato che l'informazione è proporzionale all'emozione". "Si, risposte il samurai". "Ha mai letto Dickens?" disse il ciccione "Ho provato più emozione nel leggere Dickens che in tutti i film della Columbia Pictures che ho visto fino ad oggi".
  • Esplose un applauso. Fu una grande lezione. Una lezione ed un'emozione che ancora oggi mi commuove pensando che davvero non si tratta solo di bit, byte, trame e pacchetti… ma di uomini e della loro inarrestabile passione nel comunicare.
Happy Birthday ISOC
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