A cura di Giorgio Giunchi Joy Marino Stefano Trumpy
Formato Edizione a stampa Online html 3.2
Presentazione 04 Giugno 2014 Roma Camera dei Deputati

1. Internet: lo strumento

Strumenti di civile collaborazione

bio

Luca De Biase

  • L’irresistibile vittoria dei media sociali che si sono sviluppati su internet per innovare le relazioni tra le persone ha dato luogo allo sviluppo di una fiorente industria della comunicazione.
  • Aiutano le persone a trovare i loro simili e a scambiare con loro segnalazioni, idee, informazioni, curiosità.
  • Ma una nuova ondata innovativa sta partendo nel tentativo di favorire la ricerca di soluzioni a un tema forse ancora più ambizioso: l’incontro dei cittadini che decidono insieme sui temi della convivenza civile.
  • Le piattaforme pensate a questo scopo potrebbero essere definite come una nuova categoria: i media civici.
  • E potrebbero favorire l’emergere una rinnovata forma di attività politica, nella quale la partecipazione dei cittadini alle discussioni con gli eletti e le istituzioni si rivitalizza, nel rispetto delle diverse opinioni e interessi, in base a metodi e regole di discussione condivisi.
  • Come spesso succede quando la rete scopre una nuova categoria di innovazioni possibili, le soluzioni che tentano di trovare un pubblico di utenti si moltiplicano.
  • Dal confronto tra i tentativi finora emersi si nota che alcune esigenze prioritarie hanno dato luogo a diversi approcci all’argomento.
    • Il primo è più orientato alla gestione delle campagne elettorali e allo sviluppo del consenso da parte delle organizzazioni che hanno un’agenda: esempi vanno da NationBuilder a MyBarakObama e tentano di aiutare i partiti o le associazioni a gestire le loro attività in modo trasparente per sviluppare un rapporto più attivo e partecipato con la loro base.
    • Il secondo è concentrato sulla scoperta delle istanze emergenti nella popolazione e la deliberazione relativamente alla definizione di liste di priorità: l’esempio più noto è Liquid Feedback, ma la frontiera di questa attività fondamentale si trova probabilmente nelle ricerche matematiche esemplificate da Vilfredo goes to Athens.
    • Il terzo approccio è quello che nasce dall’esigenza di sviluppare le relazioni tra cittadini e istituzioni: dalle piattaforme per le petizioni come Change.org a quelle che servono alle consultazioni come IdeaScale e altre.
  • Avviato in questo modo un percorso esplorativo, però, ci si accorge che le esigenze originarie si intersecano: sicché alle piattaforme si chiede di superare i limiti delle loro funzionalità originarie. In particolare, per esempio, la qualità dell’intervento dei cittadini dipende dalla qualità dell’informazione che condividono.
  • Mentre la quantità della loro partecipazione alle consultazioni dipende dalla chiarezza che le istituzioni riescono a garantire intorno al modo con il quale utilizzeranno le indicazioni emerse dai cittadini.
  • Le piattaforme per il bilancio partecipato sembrano favorire l’informazione dei cittadini e l’impegno delle istituzioni a vincolarsi in modo controllato alle decisioni dei cittadini all’interno di logiche di compatibilità di allocazione delle risorse delle quali mantengono il controllo: DemosBudget per esempio è orientato proprio a questo scopo.
  • Ma l’innovazione non si arresta e Citizinvestor negli Stati Uniti consente in parte di aumentare le risorse disponibili raccogliendo fondi dai cittadini per i progetti urbani particolarmente desiderabili (ovviamente questo crowdfunding pubblico è favorito dal particolare regime fiscale americano che consente una importante detrazione dalle tasse del denaro che i cittadini offrono a questi progetti).
  • D’altra parte esistono tentativi di coinvolgere i cittadini nelle deliberazioni, una strada aperta per esempio in Islanda nel caso della nuova costituzione, in Finlandia con un sistema di crowdsourcing delle deliberazioni, e persino in Italia con la consultazione sulla costituzione che è stata basata su una piattaforma mista di questionari, pagine di informazione approfondita e sistemi per la raccolta di istanze e proposte da parte dei cittadini curata dalla Fondazione Ahref di Trento (con la quale chi scrive collabora).
  • L’innovazione in questo settore non si limita alla tecnologia.
  • Si allarga in modo deciso alla ricerca sul design dell’interfaccia nel tentativo di unire l’obiettivo di garantire la facilità d’utilizzo con l’esigenza di favorire un comportamento civico tra gli utenti.
  • La ricerca di Ahref in particolare ha mostrato come pochi ma importanti strumenti di interazione con la piattaforma possono facilitare tra i cittadini un orientamento rispettoso delle differenti opinioni aggiungendo credibilità e peso agli interventi dei cittadini stessi nei confronti delle istituzioni.
  • Ma gli sviluppi della matematica applicata alle decisioni e la semantica applicata alla condivisione di informazioni alimenteranno di possibilità innovative il processo di crescita di queste piattaforme, rendendo possibile una logica più trasparente ed equilibrata per il processo di generazione di decisioni informate dei cittadini.
e-democracy
index